1 Football Club, gli interventi di Ariedo Braida, Pietro Lo Monaco e Antonello Perillo

1 Football Club

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Il mondo di Calcio in Pillole continua ad evolversi e a cambiare. Sempre nella direzione che amiamo: quella del racconto calcistico. Cerchiamo sempre di tenervi aggiornati su quelli che sono i temi del mondo del calcio, dalle news agli approfondimenti, passando per le parole dei diretti protagonisti, per finire alla nostra presenza negli stadi per raccontarvi gli eventi live. Per i nostri lettori, la diretta testuale di 1 Football Club, il programma condotto su 1 Station Radio da Luca Cerchione in onda in tutta la Campania ed in streaming sul web. Sul nostro sito, tutti i giorni, dalle 12.00 alle 13.00, troverete le dichiarazioni dei numerosi ed importanti ospiti del programma radiofonico. Ecco quelli di oggi:


ARIEDO BRAIDA

Sugli obbiettivi della Cremonese nella prossima stagione
“Non ci siamo ancora seduti per il vedere il da farsi e il come farlo. Dobbiamo ancora programmare e valutare tante cose e sedersi a tavolino con Arvedi, l’allenatore e Giacchetta, in modo da poter discutere il da farsi.”

Sul tipo di mercato che verrà svolto
“Bisogna trovare soluzioni compatibili alle nostre necessità. Che sia prestito o quel che è, l’importante è che gli innesti siano all’altezza”

Su Gianluca Gaetano
“Ci devo pensare bene al suo miglior ruolo. Ci sono tanti aspetti da considerare. Lui è un ragazzo che mi piace, è serio. Quando l’ho incontrato per la prima volta gli ho detto che ha del talento, e che dovrebbe giocare in serie a per il talento che ha. A volte non basta solo il talento però, i calciatori hanno bisogno di un percorso per far si che le loro qualità emergano, e ci vogliono tutta una serie di ingredienti come la squadra, l’allenatore, la voglia di allenarsi ed impegnarsi. Spesso gli faccio l’esempio dell’orologio: che sembra fermo quando lo guardi, ma in realtà va sempre avanti. Per migliorare bisogna allenarsi, e per allenarsi bisogna avere la giusta predisposizione mentale. Sono doti necessarie per l’evoluzione di un giocatore. Ora lui si sta adattando a centrocampo, e sta facendo molto bene. Come mediano può avere un futuro interessante.”

Sul futuro di Gaetano
“Tutte le soluzioni sono valide, dipende dalla volontà del giocatore e da quali sono i suoi obbiettivi. Io credo che lui possa fare bene sia qui che da altre parti. Chiaramente lui negli ultimi tempi ha fatto uno step rispetto all’anno scorso, e questo io l’ho notato. Bisogna che lui faccia notare i suoi progressi, in modo da poter evolvere la sua carriera. Il suo obbiettivo è di poter giocare possibilmente ad alto livello, e dipende tutto da lui, dai suoi miglioramenti. Ha bisogno di tempo per maturare anche la sua struttura fisica.”

Sul Milan
“Il Milan è una bella squadra, un bel gruppo. L’allenatore è stato bravo e ognuno ha fatto la propria parte. Io da milanista dico che il Milan vincerà lo scudetto e spero di non sbagliarmi, lo dico da quattro mesi. Pioli ha creato un gruppo interessante, perchè tu vedi l’appartenenza, vedi che nei momenti difficili tirano fuori il meglio, riescono a dimostrare grande determinazione nei momenti delicati. Penso che questa sia la strada giusta per vincere, ma mancano ancora due partite. Leao è devastante, i centrali di difesa sono bravissimi a giocare uomo contro uomo. A volte in area peccano, ma sono molto bravi. Tonali sta crescendo. Manca un terminale interessante al Milan, sebbene Giroud sia un grande giocatore. Mi spiace che non giochi Ibra, che è un calciatore superlativo, ma resta una figura molto importante per il gruppo. Spero che il Milan vinca il titolo.”

Su Ibrahimovic
“Ibra è un ragazzo in gamba, intelligente. Io ho avuto la fortuna di conoscerlo, e devo dire che questi giocatori, al netto di qualche difetto che tutti abbiamo, abbiano l’attitudine a vincere titoli importanti, e possono trasmettere alla squadra il loro carattere vincente, i loro valori. Lui resta fondamentale per la squadra in termini di carattere.”

Su Ancelotti
“Auguro a Carlo di vincere la Champions. In bocca al lupo anche a Galliani al Monza.”


STEFANO CONTE

Sui possibili motivi del mal di testa
“Le cause possano essere tante, dal fumo all’alcol, passando per il cibo, perché alcuni alimenti possono portare mal di testa, come il cioccolato o i formaggi. Possono essere anche dei problemi muscolari. Potrebbero essere anche problemi ormonali, e le cause andrebbero ricercate anche nello stress. Nel week end si tende a rilassarsi e di conseguenza ci possono essere degli eccessi. Il mio consiglio è di non poltrire troppo, di passeggiare o di fare qualche leggero esercizio per la colonna vertebrale. Una soluzione potrebbe essere di allenarsi in maniera continua anche per favorire la circolzione sanguigna.”


PIETRO LO MONACO

Quanto le manca il campo?
“Devo essere sincero, in questo momento non molto. Vedo veramente tante cose strane, diverse, che portano a indicazioni non bellissime. Il nostro è un calcio che ha seri problemi, per quanto attiene il prossimo futuro. Mancano le regole, manca chi deve dare un indirizzo deciso affinché si vada verso la strada giusta. Se non c’è un intervento federativo forte non si invertirà questa tendenza, che indirizzi in qualche modo le risorse verso la giusta direzione. Noi continuiamo a dire che, ad esempio, mancano strutture come stadi e centri sportivi, ma il problema grave è che le società non hanno la forza economica di reggere queste spese, e il sistema si impoverisce. mancano le risorse, e le società non hanno la forza per raddrizzare questa situazione. In Germania gli investimenti sono regolamentati diversamente, e a livello organizzativo vanno avanti serenamente.”

Sull’Italia nei Top 5 campionati nonostante i problemi
“Noi siamo top 5 per questioni storiche. La storia dell’Italia parla da se, da noi il calcio è cultura, ed è un qualcosa di importante della vita dell’italiano. La storia automaticamente ti pone a certi livelli e sopperisce a certe mancanze. Bisogna semplicemente far si che le risorse del sistema calcio italiano vengano indirizzate in una maniera migliore.”

Sul Napoli
“Consentitemi un parere: è dai tempi di Sarri che dico che in quel preciso momento storico, il Napoli aveva acquistato un grande top player: il gioco. I partenopei erano fra le squadre che esprimevano il miglior calcio in Europa. Occorreva continuare ad investire sul gioco. Il Napoli ha preferito perseguire sempre la sua linea, quindi di acquistare buoni giocatori giovani e valorizzarli per fare plusvalenza. La linea societaria è quella di mantenersi fra le prime, ma manca uno step. Non c’è stata la giusta voglia di vincere. Quel che manca è proprio quella volontà di vincere che non ha mai fatto parte della mentalità del Napoli. Gli azzurri, al netto di ciò, riescono a sfornare dei giovani importanti, quindi la cosa da chiedersi è: se ci fosse stato un grande lavoro da quel punto di vista, quanto il Napoli sarebbe potuto crescere?

Su Gaetano e i giovani del Napoli
“Il talento di Gaetano si è sempre visto, ma non è l’unico, mi viene in mente Sepe, ad esempio. Sono giocatori che vengono dal settore giovanile, quindi il mio discorso è che al sud ci sono le possibilità di lavorare, ma manca la cultura proprio nelle proprietà.”


ANTONELLO PERILLO

Sulla stagione del Napoli
“La piazza soffre perché oggettivamente e tutti avevano accarezzato il sogno scudetto. Purtroppo non è stato cosi per i tifosi, e sai che questo è un tasto sul quale i tifosi del Napoli battono molto. Nonostante i tifosi siano grati a De Laurentiis per quanto fatto, ma ora non si accontentano più di questo. Va aggiunto che è stato brutto il modo in cui il Napoli ha perso il treno scudetto, come ad esempio nella partita contro l’Empoli, sono episodi che hanno fatto male. Penso che De Laurentiis abbia fatto bene a scender ein campo e di lavorare subito per il futuro.”

Sul Napoli della prossima stagione e il futuro di Spalletti
“Si, lo vedo in sella. Ovviamente non lo vedo al 100 per cento sulla panchina del Napoli. Come tu hai detto poco fa, il Napoli aveva fatto benissimo rispetto all’anno scorso, e l’obbiettivo base è stato raggiunto. Poi ci sono state tre partite che hanno buttato fuori i partenopei dalla lotta scudetto, e su quello si deve lavorare, ma non penso che questo vada a screditare il lavoro di Spalletti. Vanno anche considerati anche i problemi economici, nello specifico in termini di budget e cali d’ingaggio. Il presidente non andrebbe mai a pagare lo stipendio per due allenatori. Spalletti è un signor allenatore, ma non credo, nel caso vada via, che ci sia un club pronto a prenderlo. Bisogna continuare a costruirlo questo progetto.”

Un pensiero generale su Spalletti
“Ti dico la verità. Io non rinnego quel che ho sempre sostenuto su di lui. Per me lui è molto bravo, un signor allenatore. Studia bene le partite e mette bene la squadra in campo. nelle ultime settimane sono successe delle cose che ci portano a fare delle riflessione e lui stesso ha fatto indubbiamente degli errori. Anche ad esempio nella gestione di Mertens ci sono stati tanti errori. Io lo riconfermerei senza esitazione, ma devo anche dirti che il club deve essere consapevole sia delle problematiche caratteriali che quelle tattiche, ma il Napoli ha bisogno di un trait d’union fra squadra, allenatore e società, un po’ come Maldini con il Milan. Mertens potrebbe ricoprire questa pozione in futuro, Giuntoli è un grande dirigente ed ha fatto cose importantissime, ma come figura c’è bisogno di qualcuno di più rappresentativo. De Laurentiis non ha mai voluto questo tipo di figura. Il presidente è un innovatore del calcio, non solo nell’intrattenimento ma anche nel marketing. Io penso che lui pensi che questa figura non serva. Lui chiamò Ancelotti cercando di fare un qualcosa nel modello inglese, ma le cose non andarono bene. Le cose andarono male, e li probabilmente è stato colto di sorpresa e non è stato in grado di gestire al meglio quella situazione.”