1 Football Club: gli interventi di Pellegatti, Gragnaniello e Gregucci

1 Football Club

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Il mondo di Calcio in Pillole continua ad evolversi e a cambiare. Sempre nella direzione che amiamo: quella del racconto calcistico. Cerchiamo sempre di tenervi aggiornati su quelli che sono i temi del mondo del calcio, dalle news agli approfondimenti, passando per le parole dei diretti protagonisti, per finire alla nostra presenza negli stadi per raccontarvi gli eventi live.

Per i nostri lettori, la diretta testuale di 1 Football Club, il programma condotto su 1 Station Radio da Luca Cerchione in onda in tutta la Campania ed in streaming sul web. Sul nostro sito, tutti i giorni, dalle 12.00 alle 13.00, troverete le dichiarazioni dei numerosi ed importanti ospiti del programma radiofonico. Ecco quelli di oggi:

CARLO PELLEGATTI

Sul derby Milan-Inter

“È stato un buon  derby per il Milan. Hanno cercato di equiparare i problemi delle due squadre, ma i rossoneri erano molto lontani dalla squadra che si è vista con la Salernitana e Udinese”. 

Su Barella ed i problemi dell’Inter

“L’Inter ha problemi a livello fisico coi giocatori chiave. C’è emergenza in casa Inter ma anche in casa Italia. Sarebbe grave non riuscire ancora una volta ad arrivare al mondiale. Barella non è in condizione come una settimana fa, per Mancini possono subentrare maggiori preoccupazioni. Per quel che riguarda Chiesa e l’attacco, il discorso riguarda l’Italia da diverso tempo. A centrocampo c’è tanta roba, ma quando cominciano ad essere stanchi i vari Tonali, Barella, Zaniolo e anche Jorginho può diventare un problema”.

Su Fiorentina-Juventus

“È una partita difficile per la Juve e per l’ambiente. Ci sono diversi giocatori assenti. La partita è limitata per i bianconeri. Penso che cercherà una partita attenta, perché tra un mese può cambiare tutto, possono tornare diversi giocatori. Oggi si tratta di uscire con un buon risultato. La Fiorentina è una squadra imprevedibile, difficile da decifrare. La caratura tecnica senza Chiesa e Vlahovic è calata molto. Non basterà la rabbia dei tifosi verso Vlahovic, serve una buona Fiorentina in campo”.

Sulle condizioni di Ibrahimovic

“Ibrahimovic al massimo sarà in panchina, non di più. Può darsi che se sta bene può andare in panchina, avrà 15/20 minuti”.

Sulla manovra poco fluida del Milan con Ibrahimovic in campo

“La manovra non è fluida contro la Salernitana e l’Udinese. Può darsi che senza Ibra possa essere meno fluida, ma non c’è l’aritmetica certezza di questo. Quando la squadra gioca bene Ibra è il finalizzatore ideale, quando gioca male, anche Giroud ha problemi. Ibra adesso viene a cercare un po’ più la palla. L’ho visto un po’ pallido con la Juventus”.

Su Insigne e Leao: chi può fare la differenza in Napoli-Milan

Entrambi, Insigne può sempre inventare gol. Sono giocatori che possono sempre fare grandi gol. Leao ha queato strappo che è più complicato per Insigne. Ma il partenopeo ha un tiro delicato e potente, sono due giocatori che si completano.

Sulla fascia destra: chi giocherà come terzino destro contro il Napoli

“Favorito Calabria su Florenzi. Ha giocato bene quest’ultimo ma è favorito il primo. Al centro giocherà Kalulu con Tomori e Theo”. 

Su Osimhen

“È un giocatore che può progredire tanto, sia di testa sia di finalizzazione. Ha una buona personalità, ed un buon spirito di sacrificio. Mi sembra l’erede dei grandi centravanti del Napoli. La qualità degli attaccanti non la si misura sempre col numero di gol, ma con la pesantezza delle reti, ed Osimhen segna reti pesanti”.

RAFFAELE GRAGNANIELLO

Sul momento globale

“Sono anni difficili, non è facile. Vedere i bambini catapultati così in questa situazione dispiace. Loro è come se si fossero abituati ormai ad una continuità di notizie non positive”.

Sulla crescita di Ospina

“Ha caratteristiche importanti, è affidabile. Al di là dell’errore, che può capitare a chiunque, si vede già dal viso e da come si muove è un portiere che trasmette fiducia. I risultati, infatti, si vedono”.

Su Meret

“Il giudizio qui è particolare. Un atteggiamento o uno sguardo può fare la differenza, è fondamentale. Normale che paghi dazio se giochi poco o addirittura non giochi. In una situazione come il calcio puoi allenarlo quanto vuoi il portiere, ma non sarà mai “della squadra” in allenamento. Il miglior allenamento per il portiere è la partita. Più giochi e più diventi forte”.

Sulla poca continuità di Meret

“Il passaggio al Napoli dice che gli ha bloccato la crescita? Dove si può arrivare si deve misurare in una big, che è il Napoli, e qui ha pagato dazio. Nulla toglie che potrà colmare questo ritardo, ma al momento lo è. La prossima stagione se fossi De Laurentiis cercherei di trattenere Ospina, è uno dei migliori. Sarebbe il primo obiettivo per una big. Per quanto riguarda Meret tutto è legato ad Ospina. Punterei a rinnovare e vedere con lui se trattenerlo o mandarlo a giocare di più altrove. Meret è come una macchina ancora in rodaggio, ed è un peccato lasciarla andare via. Cercherei di capire dove può arrivare”.

Sul momento del Napoli e la partita con il Milan

“Mi aspetto una gara bella da vedere, come contro la Lazio. Il Napoli ci arriverà forte di un risultato importante. Il Milan è in difficoltà, come l’Inter. I partenopei faranno una grande gara”.

Su chi sarà la vincitrice del campionato

“Ho paura della Juventus. Può essere l’impresa di una squadra che è stata in difficoltà per tanto tempo ma che ora è uscita fuori ed ha i mezzi per giocarsi partite di alto livello”.

ANGELO GREGUCCI

Sul calcio di Italiano, ottimo anche senza Vlahovic

“È merito dell’allenatore, però cerchiamo di non confondere la perdita tecnica di uno dei migliori talenti che ci sono in giro per l’Europa (Vlahovic, ndr). Vlahovic ha portato la Serbia alla partecipazione del Mondiale, ha un’identità forte e livello internazionale. La Fiorentina ha lavorato discretamente bene sull’intelligenza, che ha preso una scommessa dal Basilea (Cabral, ndr) ed un “usato sicuro” (Piatek, ndr). E così dà la possibilità di colmare quel vuoto lasciato da Vlahovic”.

Sull’Atalanta

“L’Atalanta non vive una crisi, è solo un momento di appannamento dovuto a motivazioni esterne al calcio. La Dea perde Ilicic, giocatore di grandi qualità e perde un altro fattore del campionato italiano, Zapata, e ha perso altri interpreti importanti. Ha fatto di necessità virtù. Addirittura qualcuno dice che questo scudetto non vuole vincere nessuno, quando il Napoli si vede che vuole vincere, nonostante io veda l’Inter ancora favorita”.

Sul momento difficile dell’Inter

“È un momento di appannamento che dall’inizio del campionato si portava dietro. C’erano interrogativi, per esempio la cessione di Lukaku, la capitalizzazione con Suning, la partenza di Hakimi e Conte. La prima costruzione dell’Inter ha i primi problemini oggi, ma dalla 10ª fino alla 25ª ha fatto bene. Poi la fonte di gioco è stata annullata da un’ottima pressione del Milan. La costruzione dell’Inter non era più avvolgente e ne è scaturito uno 0-0 nel derby di ieri”.

Sull’Inter: è ancora la squadra da battere?

“Sì, è sempre l’Inter la squadra da battere per lo scudetto”.

Sulla lotta salvezza: Salernitana e Venezia

“Prima di tutto bisogna riconoscere che la Salernitana con il mese di gennaio ha aperto il campionato. Non sarà partita facile con nessuna squadra. Secondo me il Genoa con gli interventi a gennaio ha aperto la lotta salevezza. Il Venezia che sembrava al riparo è stato risucchiato. Anche l’Empoli deve stare attento. Ci sarà da combattere fino all’ultima partita. Le difficoltà della Salernitana sono importanti, servono i 3 punti per dare un’iniezione di fiducia. la piazza di Salerno è importante, ed è un valore aggiunto per la squadra”.

Su Spalletti e la lotta scudetto del Napoli 

“Bisogna contestualizzare i momenti. Gattuso ha portato a Napoli la voglia di tornare ad essere protagonisti in una marea di difficoltà. Nell’era Gattuso, Osimhen non ha quasi mai giocato tra i vari infortuni ed il Covid. Il Napoli va di diritto a contendere lo scudetto, perché giocatori di qualità ne ha ed anche tanti. Il senso di appartenenza del Napoli, però, va rifondato. Per esempio, Insigne che va in Canada, Mertens che è sul crepuscolo della sua carriera calcistica. I giocatori giovani, che sono cresciuti a Napoli devono tramandare il senso di appartenenza agli altri. Non conosciamo i rapporti che ci sono tra il Napoli e la società. Purtroppo nell’era contemporanea se arriva un’offerta importante ad un tuo giocatore, devi salutarlo. Quando perdi identità in una città come Napoli, questa ti travolge”. 

Sulla guerra

“Non me la sarei mai aspettata ed è inconcepibile che nel 2022 ci esponiamo ad un tale rischio. Al netto delle ragioni politiche e razziali, nel 2022 è incomprensibile la guerra”.