1 Football Club: le dichiarazioni di Zoff, Serena e Di Napoli

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Il mondo di Calcio in Pillole continua ad evolversi e a cambiare. Sempre nella direzione che amiamo: quella del racconto calcistico. Cerchiamo sempre di tenervi aggiornati su quelli che sono i temi del mondo del calcio, dalle news agli approfondimenti, passando per le parole dei diretti protagonisti, per finire alla nostra presenza negli stadi per raccontarvi gli eventi live. Per i nostri lettori, la diretta testuale di 1 Football Club, il programma condotto su 1 Station Radio da Luca Cerchione in onda in tutta la Campania ed in streaming sul web. Sul nostro sito, tutti i giorni, dalle 12.00 alle 13.00, troverete le dichiarazioni dei numerosi ed importanti ospiti del programma radiofonico.

DINO ZOFF

Stasera la finale di Coppa Italia tra Juve ed Inter: cosa ci dobbiamo aspettare?

“E’ una partita di cartello, l’Inter anche l’ultima partita ha dimostrato di essere in salute fisicamente, la Juve un po’ meno. Entrambe possono tirare fuori qualcosa, direi che non ci siano particolari previsioni per una o per l’altra. Nessuna previsione? La partita è singola, direi che non ci sono”.

Quanto può influenzare il risultato di stasera la prossima stagione?

“E’ un trofeo che uno si tiene e può esporre. E’ una partita di cartello, con una squadra di rango, quindi vale per tutte e due. L’Inter deve pensare al campionato e lo farà al di là del risultato della partita, ma è di auspicio per lei almeno avere un’altra Coppa se dovesse mancare il campionato. Per la Juventus è tutto un di più quest’anno, è entrata in Champions e se arriva anche questa Coppa tanto meglio. Dopo la partenza che ha avuto è già qualcosa”.

Quanto può essere importante la partita per Vlahovic?

“Gli stimoli ci sono tutti, sono due grandi squadre, c’è un trofeo. Bisogna vedere la sostanza delle condizioni di forma delle due squadre, Vlahovic dovrebbe essere supportato per andare in gol, le potenzialità ci sono. Speriamo che non si giochi con mille interruzioni, non si può andare avanti. L’interpretazione degli arbitri è patetica, i ritmi all’estero poi li paghi. Abbiamo un campionato con mille interruzioni”.

In questa stagione Vlahovic ha una media più alta con la Fiorentina rispetto alla Juve: più che puntare le doti ha puntato sui titoli?

“Questo vale tutto o vale niente. Giocare nella Juventus è un’altra situazione, la Fiorentina gioca un bel calcio ma ti presenta degli spazi dove puoi incidere di più, nella Juve gioca in una squadra dove gli spazi sono meno e quindi aumenta la difficoltà”.

La vittoria della Coppa Italia riabiliterebbe la stagione di Allegri?

“C’è già stata con l’entrata in Champions. La Coppa Italia sarebbe un di più, il suo l’ha già fatto”.

Cosa è mancato al Napoli per giocarsi lo Scudetto fino alle ultime di campionato?

“Ha avuto qualche blackout in casa che è stato determinante. La squadra si è espressa quasi sempre bene, non so da cosa sia determinato, ma è successo. Fiducia a Spalletti? Ha portato la squadra in Champions, ha i suoi meriti”.

Ancora fiducia a Meret?

“Non lo so, sono stufo di sentire che i portieri sono forti perché giocano con i piedi. Vorrei sentire che lo siano perché giocano anche con i piedi. Il portiere non deve rischiare niente in assoluto, è inutile se dribbli l’attaccante per quattro volte e poi prendi gol alla quinta. E’ un di più, bisogna partire da presupposti diversi. Il rischio non può correrlo il portiere, non è un centrocampista. Si sono viste delle cose quest’anno che hanno penalizzato le squadre ad alto livello”.

ARTURO DI NAPOLI

Di cosa ti occupi ora?

“Lavoro per alcune società di calcio per scoprire talenti, anche con squadre di Serie A. Ho una squadra di calcio, ho più di 400 partite, morirò dentro un rettangolo di gioco”.

Intravedi qualche nuova leva di rilievo che possa risollevare il calcio italiano tra 10 anni?

“Ce ne sono tanti. Abbiamo avuto un calo per il Covid, un distacco dal gioco del calcio perché la pausa non ha fatto benissimo. I numeri aumentano ogni giorno, stiamo tornando alla normalità e poi ha un richiamo che non finirà mai. Però per un momento ho temuto, ma tutto è rientrato fortunatamente. I lockdown ha minato questa sicurezza, ma è un passo che dobbiamo fare, perché i nostri giovani sono il futuro del nostro calcio”.

Secondo te quale è la differenza tra il nostro calcio e quello estero?

“Manca il coraggio. E’ la grande differenza che trovo con Inghilterra, Spagna, Germania. Non hanno paura di buttare dentro i ragazzini: c’è coraggio e programmazione che è storia. Noi per i nostri settori giovanili siamo nel medioevo, non si va avanti per meritocrazia ma c’è sempre chi spinge più per altri. Chi governerà, ai piani alti, ha un lavoro difficile e duro. C’è bisogno di cambiamento, la nostra Nazionale non è andata al Mondiale per la seconda volta. Se andiamo a vedere nelle giovanili e nella massima serie il 70% sono stranieri ed è un dato che deve fermarsi”.

Per questo anche dall’estero scelgono altri campionati rispetto al nostro?

“Nei nostri settori giovanili infatti vanno in altre realtà. Abbiamo tanti talenti, soprattutto nel Sud, basta girare ed avere coraggio. Maradona, Kaka, sono tutti giocatori che fanno la differenza, noi li accogliamo a braccia aperte, ma i nostri giovani li reputo superiori a tanti stranieri che vengono in Italia”.

Sull’Empoli ed il loro metodo

“E’ una realtà che conosco bene, stanno facendo un lavoro straordinario e lo fanno attraverso i giovani. Il loro settore giovanile è preparato, non hanno paura di buttarli in prima squadra al di là dei risultati. E’ una delle squadre da prendere ad esempio per il coraggio e la competenza nell’investire sui nostri giovani”.

Sulla finale di Coppa Italia

“E’ una finale, non si può fare un pronostico. Sono due club che sono il top di questa situazione. Credo non si possa fare un pronostico, anche se l’Inter ha una squadra più completa, ma la Juve non muore mai, è una squadra che ha dei talenti straordinari che forse Allegri non è riuscito fino in fondo a far diventare squadra. Io tifo Inter, spero possa portare a casa un risultato importante. C’è da fare un plauso ad Inzaghi ed a Marotta, oggi ci sono prospettive completamente diverse. Hanno fatto una stagione straordinaria”.

Allegri ha fatto meno punti di Pirlo ed ha raggiunto lo stesso suo obiettivo: prematuro esonerarlo?

“Bisogna vivere all’interno per poter dare un giudizio. E’ un pare prettamente personale, considero Allegri un allenatore che ha i numeri dalla sua. Non l’avrei però richiamato, avrei continuato con qualcosa di diverso, perché vincere subito o tornare a farlo è una cattiva consigliera. La programmazione è alla base di tutto, lo vediamo al Milan che dopo anni di sofferenza è tornato a competere per quello che merita. I risultati lo hanno aiutato, ma Maldini è uno dei dirigenti che più mi ha sorpreso per serietà, competenza e compattezza. Nei momenti difficili è andato avanti con le proprie idee, ha subito tante critiche quando perse Donnarumma a zero”.

Sarebbe fallimentare la stagione senza Coppa Italia?

“Una squadra come la Juve non può accontentarsi solo del quarto posto per la storia che ha e per i giocatori che ha”.

L’Inter può fare a meno di Lautaro Martinez?

“La storia dice questo. E’ andato via Lukaku e non solo, l’Inter è tornata a vincere sempre e comunque. Per un certo periodo ha anche giocato un calcio che ha fatto divertire tutti. Non possiamo non dirlo, ha fatto delle partite strepitose. E’ stato poco continua per gli impegni ravvicinati, è stata penalizzata su questo, ma ha una programmazione quindi se andrà via Lautaro ci sarà qualcun altro, magari Dybala.

Salernitana salva?

“Ci credevo quando era ultima, ci credo ora. Sabatini ha avuto due cocomeri sotto molto grandi. Si è preso delle responsabilità che se falliva… Iervolino ha portato grande progettualità, che porterà negli anni una società forte”.

MICHELE SERENA

La Coppa Italia serve più ad Allegri vista la pessima stagione?

“Sì, visto che la Juve è fuori dai giochi e l’Inter si gioca lo Scudetto. Ma ha ragione Allegri quando dice che la Coppa è inutile solo per chi non la vince”.

Quanto peserebbe la sconfitta?

“Quando ti giochi una finale, chi ne esce perdente subisce le scorie. Al contrario chi la vincerà ne trarrà entusiasmo per il finale di stagione, anche se alla Juve serve poco mentre l’Inter non deve sbagliare le ultime partite.

Come giudichi la stagione di Inzaghi?

“Molto positiva. Bisogna ricordarci da dove è partita l’Inter, perché anche se ha vinto lo Scudetto aveva perso pezzi importanti. Hanno fatto un’ottima cavalcata, anche se ancora meglio quella del Milan.

Quanto pesa la permanenza da tanto tempo sulla panchina di Pioli?

Magari qualcuno smette di cambiare allenatore sempre. Così si dà tempo che le idee crescano, visti i risultati ben vengano”.

Italiano è pronto per un salto in una big?

“Ha fatto bene due anni di Spezia, ha fatto bene a Trapani. Quest’anno allena una squadra con obiettivi diversi dalle precedenti, sta  confermando il suo passato. Direi di sì, ha idee vincenti, lo sta dimostrando da 4/5 anni, è pronto. Ma la Fiorentina ha messo le basi per diventare una grande squadra, secondo me crescerà sempre di più”.

Allegri ha fatto meno di Pirlo con lo stesso risultato: errore di Agnelli non dargli più tempo?

“Non mi permetto di sindacare a casa degli altri. Quando hanno richiamato Allegri hanno deciso di fare un programma di 3/4 anni e lo faranno. E’ una squadra ringiovanita, penso che crescerà anche la Juventus e tornerà a lottare per lo Scudetto e la Champions”.

Come giudichi la scelta di non rinnovare Dybala?

“Da fuori penso sia una questione di costi. Poi bisognerebbe conoscere le dinamiche. Mi limito a dire questo, ognuno a casa sua fa i conti con quello che ha. Le qualità di Dybala non si discutono, ma devono stare dentro dei parametri”.

Il calcio europeo è più intenso anche grazie agli arbitri?

“Può darsi, anche se è una delle componenti. Ci si allena diversamente, sempre 200 all’ora. Gli inglesi ci insegnano che anche giocando gli stessi vanno a duemila. Bisogna aumentare l’intensità, guardando le ultime gare di Champions si vede quanto vanno veloce anche per tanto tempo”.

Sampdoria, quanto hanno influito i problemi societari?

“Direi poco. Non è mancato nulla al gruppo squadra. Con Marco Lanna c’è comunque continuità. E’ una stagione nata male, spero vivamente che si salvi perché ci sono squadre più inguaiate rispetto a lei. Già il Genoa è inguaiata, non so se poi ci sarà la cessione della società, per poi ricominciare con campionati tranquilli”.

Zanoli può ripercorrere le orme di Di Lorenzo?

“Lo conosco indirettamente, me ne hanno parlato molto bene, con ottima gamba. Ho avuto modo di vederlo quando è mancato Di Lorenzo, si è messo in luce ed ha fatto ottime gare. Ha alta considerazione da parte di tutti e dell’allenatore, è molto giovane ed ha dimostrato di saperci fare”.