500 milioni di che?!? Un calcio nei… social

Photo Marco Alpozzi/LaPresse

Un calcio nei social. Come siamo caduti in basso o, meglio dire, come la stampa sportiva crede che siano caduti in basso i lettori italiani. Sì, ok, siamo tutti d’accordo su quanto siano oggi fondamentali i social (che pure su questo ci sarebbe da discutere), o sulla loro valenza sociale ed economica, in un mondo fondato sui like e sulle condivisioni, sui commenti e sui retweet, sui follower e sui pollici in su. Essere social oggi è la base di tutto: come si può camminare a testa alta senza un hashtag al punto giusto, senza un’impression, senza reach o senza essere taggati da qualcuno? Saresti completamente out, offline, disconnesso.

Chiarita l’importanza vitale dei social, comune a tutti e che nessuno mette in discussione. Chiarito il fatto che Instagram, Twitter, Facebook o qualsiasi altro social siano ormai potenze multinazionali che influenzano il lento ruotare della Terra intorno al Sole, ammesso che i social stessi confermino l’eliocentrismo. Chiarito tutto, nessun dubbio, ma… per quale assurdo motivo un quotidiano sportivo nazionale, uno dei tre maggiormente letti in Italia, decide di piazzare in evidenza in prima pagina i 500 milioni di cuori di Cristiano Ronaldo? Con tanto di foto con la sua Georgina?

Per quale assurdo motivo un traguardo sui social, seppur importantissimo date le premesse espresse in precedenza, merita la prima pagina di un quotidiano sportivo nazionale?

Attenzione, qui non parliamo di Juventus, e nemmeno di CR7. In CIP non abbiamo bandiere, né influenze. Non è una battaglia contro Tuttosport, che anzi nell’ultimo periodo ha fatto scelte editoriali decisamente più misurate ed equilibrate rispetto agli altri quotidiani sportivi nazionali. Non vogliamo fare una crociata, che non avremmo ragione di fare né speranza di vincere, contro una testata di tutto rispetto, la sua redazione, il suo editore o il suo direttore, che invece stimiamo ed apprezziamo. Qui parliamo di etica e rispetto. Etica giornalistica che vuol dire anche il rispetto della dignità dell’Ordine professionale. Rispetto per i lettori, per i tifosi, anche quelli della Juventus. Ma davvero si crede che mettendo in prima pagina Cristiano Ronaldo ed i suoi 500 milioni di cuori si ottengano più copie vendute? Davvero si ha questa concezione del lettore medio italiano e juventino? Davvero la stampa italiana è caduta così in basso? E sono davvero così pochi i temi calcistici di cui parlare?

Bè, noi non la pensiamo così. Noi crediamo che il calcio sia un mondo ancora molto interessante, ancora pieno di temi da trattare, di argomenti anche profondi da affrontare. Sacrificare la credibilità di una testata per qualche copia venduta in più non ha senso, e prima o poi quel boomerang fatto di povertà di contenuti e di scarsa qualità che la stampa italiana continua a lanciare quasi ogni giorno, tornerà al mittente più veloce di come è stato lanciato.

Altro che social ed altro che calcio. Questo è un vero e proprio calcio… nei social. E fa male.