Vlahovic-Juventus, l’indizio che spiega tutto | Quel particolare che non è sfuggito

Dusan Vlahovic, attaccante serbo della Juventus - lapresse - calcioinpillole.com
Tiene banco il futuro di Dusan Vlahovic alla Juventus. Ecco l’indizio che fa capire come finirà la storia tra il serbo e la Signora.
Doveva essere il grande acquisto che svoltava la storia presente e futura della Juventus, il nuovo centravanti simbolo, l’uomo capace di riportare gol e gloria a Torino. Invece, a poco più di due anni dal suo arrivo a gennaio 2022 dalla Fiorentina, il matrimonio tra il bomber serbo e il club bianconero sembra destinato a concludersi nel più amaro dei modi: con la delusione reciproca e l’ombra di un addio inevitabile. O forse no?
Sarà per quel peso figlio di un’operazione da oltre 80 milioni di euro. Sarà perché qualsiasi allenatore è passato per la Torino bianconera non è riuscito a sfruttare al massimo le sue qualità, certe ma discontinue. Sarà. Ma Dusan Vlahovic è passato dall’essere un top, al flop dei flop.
Quando arrivò dalla Fiorentina, era considerato uno dei prospetti più interessanti del panorama europeo. Giovane, fisicamente dominante, freddo sotto porta: l’attaccante ideale per rilanciare una Juventus in difficoltà e proiettata verso una nuova era post-Cristiano Ronaldo. I primi mesi sembravano confermare le speranze: gol, prestazioni convincenti, la maglia numero 9 sulle spalle e la fiducia incondizionata di Allegri. In realtà un fuoco di paglia.
Le stagioni successive sono state un susseguirsi di alti e bassi, più bassi che alti. Gli infortuni muscolari, una condizione fisica altalenante, ma soprattutto un sistema di gioco che non ha mai davvero valorizzato le sue caratteristiche hanno lentamente eroso certezze e fiducia.
Il paradosso dei paradossi
A tutto il resto ha pensato lui, con i suoi atteggiamenti, tanto nervosi quanto impazienti, a non farsi amare, né dai suoi compagni di squadra né dai tifosi, con cui si è scontrato più volte. La società lo ha difeso ma fino a un certo punto, lasciandolo in un bersaglio facile per le critiche.
I numeri parlano chiaro: 10 gol in campionato nell’ultima stagione, troppo pochi per un attaccante che doveva essere il faro della squadra. In Europa, poi, la delusione è stata ancora più cocente, con prestazioni opache e una costante sensazione di incompiutezza. Il paradosso dei paradossi con Thiago Motta: il giocatore più pagato della Juventus a marcire in panchina, vice Kolo Muani, peraltro arrivato in prestito dal PSG con poche possibilità di essere riscattato.
Finisce qui
Ovviamente le voci di mercato si sono intensificate mese dopo mese, panchina dopo panchina, fino alla rottura definitiva, o quasi. L’indizio arriva direttamente da Dusan Vlahovic. “Rimango? Non è una domanda per me…”, ha detto Dusan, legato alla Juve da un contratto in scadenza il 30 giugno 2026.
Di rinnovo, naturalmente, non se n’è mai parlato. La verità è che la Juventus non ha nessuna intenzione di continuare a pagare qualcosa come 12 milioni di euro l’anno per un giocatore discontinuo, un cruccio per gli allenatori bianconero. Non resta che aspettare l’offerta, presumibilmente dall’estero, che possa porre fine a una storia cominciata con mille aspettative, ma diventata un peso per tutti.