Accadde Oggi: il Triplete dell’Inter di Mourinho

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Il grande giorno dell’Inter, quello della storia, quello del triplete. Il 22 maggio 2010 i nerazzurri di José Mourinho vincono il loro terzo trofeo stagionale, dopo la Coppa Italia (5 maggio sulla Roma) e il campionato (16 maggio sempre sui giallorossi). A Madrid, quel 22 maggio, l’Inter diventa campione d’Europa battendo il Bayern Monaco 2-0. Firma d’autore la doppietta di uno splendido Diego Milito, che raggiungeva quota 30 reti nel corso della stagione.

L’Inter arrivava alla finale con un percorso in crescendo. Superato con difficoltà il girone solo grazie alla gara da dentro fuori contro il Rubin Kazan all’ultima giornata, i nerazzurri hanno poi eliminato il Chelsea agli ottavi, il CSKA Mosca ai quarti e soprattutto il Barcellona campione in carica in una combattutissima semifinale. Dall’altra parte, il Bayern era stato carnefice già di due italiane. Nel girone infatti aveva eliminato la Juventus, battendola 4-1 all’ultima giornata e relegandola in Europa League, e agli ottavi aveva incrociato la Fiorentina. I viola furono battuti 2-1 a Monaco tra le polemiche arbitrali, e poi eliminati a causa dei gol in trasferta nonostante la vittoria per 3-2 al Franchi.

Per la finale, un’assenza per parte causa squalifica. A Van Gaal, allenatore dei bavaresi, mancava Ribery, sostituito da Altintop nel 4-2-3-1. Per Mourinho modulo speculare e Chivu terzino sinistro al posto di Zanetti, alzato a centrocampo accanto a Cambiasso per sostituire Thiago Motta.

L’inizio di partita è contrassegnato da un sostanziale equilibrio tra le due squadre in campo. Al 18° Sneijder dà il primo squillo interista, su punizione, con il portiere Butt costretto a respingere. Dopo mezz’ora di l’equilibrio, al 35° lancio di Júlio César, sponda di testa di Milito per Sneijder, che restituisce palla all’argentino con un passaggio filtrante. Milito controlla e di destro supera il portiere. La reazione del Bayern Monaco è affidata a Robben, che al 40° si accentra partendo da destra ma calcia alto. Milito e Sneijder combinano ancora, ma l’olandese calcia su Butt. Nel primo minuto di recupero, van Bommel calcia da fuori area ma la palla finisce a lato alla destra di Júlio César.

La seconda frazione di gioco vede i tedeschi partire forte alla ricerca del pareggio. Altıntop serve Müller al centro dell’area, ma il tiro del tedesco trova Júlio César attento. L’Inter risponde con un’azione di Milito sulla sinistra, con l’argentino che mette palla dietro per Pandev, il cui tiro viene alzato sopra la traversa da Butt. Tra il 54° e il 55° gran botta e risposta: prima Sneijder tira alto su punizione, poi Altıntop tira a lato di poco. Al 65° Robben si rende molto pericoloso con un tiro a giro ma Júlio César si rifugia in angolo. Al 70° l’Inter raddoppia chiudendo di fatto la partita: Eto’o serve Milito fuori dall’area, l’argentino avanza, salta Van Buyten e calcia di destro mandando il pallone all’angolino basso. 2-0.

Alla vigilia della finale di Madrid, Mou aveva dichiarato: “Voglio vedere il presidente piangere di gioia, in ricordo di suo padre”. Moratti aveva ingaggiato lo Special One anche per esaudire questo sogno. Alla fine della partita, i due si abbracciano, ma è Mourinho in lacrime. Stava già per salire sulla macchina di Florentino Perez, destinazione Madrid. Scese da quella macchina un’ultima volta prima di partire, per un abbraccio con Marco Materazzi. Al difensore campione del mondo aveva concesso una manciata di secondi in campo insieme all’ovazione del Bernabeu a Diego Milito, eroe della serata. Altre lacrime. E Mourinho se ne va, con il triplete sul petto, nel momento dell’apogeo, in fuga non dall’Inter ma dai suoi personali ripensamenti.