Accadde oggi: la sentenza sportiva d’appello di Calciopoli

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L’estate 2006, quella dell’Italia campione del mondo, è anche l’estate del grande scandalo del calcio italiano. L’esplosione della rete di pressioni e influenze sul campionato, che porta il nome di Calciopoli, e che stava per travolgere anche la Nazionale impegnata in Germania. Pochi giorni dopo la vittoria di Berlino arrivano infatti le sentenze di primo grado del primo filone di inchiesta. Sul piatto, la testa di molti arbitri e dirigenti (su tutti, Luciano Moggi) e penalizzazioni draconiane per quattro società (Juventus, Lazio, Fiorentina, Milan).

Dopo tre giorni di dibattimento e un giorno di camera di consiglio la Corte federale, presieduta da Piero Sandulli, il 25 luglio delibera le sentenze di appello, appena 11 giorni dopo quelle di primo grado. Juventus in Serie B con 17 punti di penalizzazione, tre giornate di squalifica, revoca dello scudetto 2004/05 e non assegnazione del titolo 2005/06. Milan penalizzato di 30 punti per il campionato 2005/06 e penalità di 8 punti da scontare nel torneo 2006/07. I rossoneri, classificatisi secondi nell’ultimo campionato, scendono in quarta posizione e sono costretti ai preliminari di Champions League. Lazio e Fiorentina, inizialmente condannate alla B, vengono riammesse in Serie A con forti penalità (-11 i biancocelesti, -19 i viola).