Tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, a Bergamo, chi voleva fare sport doveva raggiungere per forza la parte alta della città. Una situazione non particolarmente comoda per tutti gli abitanti della città. Per proporre una soluzione a questo, l’intuizione di quelli che oggi sono riconosciuti come i padri fondatori dell’Atalanta: i fratelli Gino e Ferruccio Amati, Eugenio Urio, Giovanni Roberti e Alessandro Forrini, che pongono le basi della società sportiva nella parte bassa della città. L’Atalanta nasce il 17 ottobre 1907, il primo presidente fu il nobile Vittorio Adelasio, e il primo segretario Gino Amati. Tanti gli sport praticabili, tra questi anche il calcio: è da qui che comincia la storia del club, che oggi è una realtà in Italia e in Europa.
La “Regina delle provinciali”. Così viene anche conosciuta l’Atalanta, perché è la squadra che ha disputato più campionati della massima serie, senza essere rappresentate di un capoluogo di provincia né aver mai vinto uno scudetto.
Regina delle provinciali: titolo che potrebbe essere riciclato per raccontare la storia moderna del club che, negli ultimi anni, ha costruito un progetto solido finanziariamente e vincente dal punto di vista sportivo. Una sorpresa, si diceva fino a qualche stagione fa. Una certezza, adesso che l’Atalanta è riconosciuta – per gioco e progettazione – anche a livello internazionale.
Tanti auguri Dea, quindi. Simbolo di un calcio sostenibile e rappresentante di una popolo fiero.