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Addio a Mihajlovic: la commovente lettera di Roberto Mancini

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Mihajlovic Mancini lettera

Sinisa Mihajlovic ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo del calcio, e tra le figure che più hanno sentito l’impatto della sua scomparsa vi è senza dubbio Roberto Mancini, che ha condiviso con il serbo tanti importanti pezzi di carriera, come giocatore ed allenatore. Ecco la lunga lettera d’addio del CT azzurro all’indirizzo del suo amico.

(Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Addio a Mihajlovic: la lettera di Mancini

“Questo è un giorno che non avrei mai voluto vivere. Penso solo a quanto sia ingiusto che una malattia così atroce si sia portata via un ragazzo di 53 anni, un uomo buono, una persona perbene. È difficile trovare altre parole quando è passato così poco tempo dall’attimo in cui mi sono detto: “Roberto, stavolta davvero non potrai più vederlo”. Ieri non c’era già più: l’ultima volta che mi ha parlato non solo con quegli occhi che sapevano dire più delle parole, occhi che a volte ti costringevano ad abbassare i tuoi, è stato martedì mattina. Me la porterò dentro per sempre quella chiacchierata: cose nostre come ce ne siamo dette tante, in quasi trent’anni.

Sono stati ventotto, per la precisione. Compagni di squadra e di panchina, sempre di spogliatoio perché anche, forse soprattutto, lì dentro ci siamo conosciuti fino a piacerci, a capirci, a litigare, comunque a diventare spalla uno per l’altro, quando per l’uno o per l’altro diventava necessario. Ventotto anni di calcio e di vita: ho visto crescere il calciatore e il leader che chiunque sa di calcio avrebbe voluto nella sua squadra. Ho visto come punizioni straordinarie possono diventare perfette, “impossibili”, perché davvero io non ho mai visto nessuno calciarle come lui, per me era senza dubbio il migliore del mondo. Ho visto nascere l’allenatore che sarebbe diventato e anche i suoi figli, la gioia nel diventare padre e l’orgoglio, anche la paura, di guardarli crescere, perché certe nostre strade si sono intrecciate sempre di più. Quasi fosse inevitabile, ad un certo punto.

(Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Credo di avergli insegnato qualcosa anche io: lo spero, perlomeno. Sicuramente lui mi ha insegnato quanta forza si può avere dentro e quanta se ne può dare a chi ti sta vicino, se ha voglia di capirlo. Sinisa era un guerriero, non per modo di dire: la sua guerra era dimostrarsi più forte di chi lo sfidava. Per se stesso, non per far sentire deboli gli altri. Lo faceva con gli avversari, lo ha fatto con la leucemia. Per lui era sempre troppo presto per smettere di combattere e non era mai tardi per incoraggiare qualcuno, un amico, un compagno o un suo giocatore, a non mollare. E come si fa, lo ha fatto vedere da quando si è ammalato anche a chi non lo aveva mai conosciuto, a chi ne aveva solo sentito parlare, a chi non sapeva neanche chi era ma aveva voluto scoprirlo. Perché Sinisa ha lottato fino all’ultimo istante come un leone, esattamente come era abituato a fare in campo.

È proprio così che Sinisa resterà per sempre al mio fianco, anche se non c’è più, come ha fatto a Genova, a Roma, a Milano, e successivamente anche quando abbiamo preso strade diverse. Per questo, ora che l’ho salutato per sempre, mi piace pensare che in realtà non è vero che non ho più un fratello: semplicemente, è andato da un’altra parte, ovunque sia, e da lì continuerà a farmi sentire la sua forza come faceva con quelle mani d’acciaio. E a darmi assist come quel giorno a Parma: da anni si parla di quel mio gol di tacco, ma il corner che aveva battuto Sinisa era disegnato, e in campo ci conoscevamo ormai così bene che sapevo perfettamente dove e come quel cross sarebbe arrivato. Quel corner era un regalo per sempre, perché mi ispirò il gol più bello che abbia mai segnato nella mia vita. Anche lui ne ha segnati di bellissimi, mai quanto l’ultimo: l’energia che ci ha trasmesso in questi tre anni, l’amore per la vita al quale ci ha educato. Per questo lo sento ancora al mio fianco, e lì sarà per sempre”.

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Locatelli, Mancini lo esclude ancora: arriva lo sfogo sui social

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Locatelli escluso nazionale sfogo social

Manuel Locatelli non ha ricevuto la chiamata da Mancini per i vicini impegni della Nazionale. Il centrocampista si è sfogato sui social con un post

Tra pochi giorni l’Italia tornerà in campo per disputare gli impegni di Nations League. Gli azzurri di Roberto Mancini saranno innanzitutto impegnati il 15 giugno contro la Spagna nella semifinale della competizione. Sperano e credono in una grossa rivincita, così da accedere alla finale della Nations in programma il 18 giugno. Come di consueto, il CT Mancini ha comunicato la lista dei convocati. Presenti i suoi 23 pupilli, e con grande sorpresa è ancora una volta assente Manuel Locatelli. 

Locatelli escluso nazionale sfogo social

Locatelli, Mancini lo esclude ancora: lo sfogo social del centrocampista (Getty Images) – calcioinpillole.com

Il centrocampista della Juventus, nonostante l’ottima stagione condotta, in crescendo, si è visto nuovamente lasciato a casa. Risale a giugno del 2022 l’ultima convocazione di Locatelli in Nazionale, con l’ultima presenza nel match di Nations League contro l’Inghilterra. Da quanto si evince, il giocatore soffre parecchio la poca considerazione riservatagli da Roberto Mancini. A testimoniarlo è il suo ultimo post su Instagram, dove esprime l’enorme delusione utilizzando una frase di Rita Levi Montalcini.

Non temere i momenti difficili, il meglio viene da lì” ha scritto Locatelli. Mancini al suo posto ha preferito reclutare Cristante, Frattesi, Jorginho, Barella, Pellegrini e Verratti.

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Belfodil è stato arrestato: il motivo è raccapricciante

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Belfodil arrestato

L’ex Parma e Inter, Ishak Belfodil, è stato arrestato a Parigi con l’accusa di tentato omicidio della sorella quindicenne. Come riportato dalla testata francese, Le Parisien, il calciatore algerino è stato ascoltato dagli inquirenti dopo un litigio con sua sorella minore, che mostrava sul corpo degli evidenti segni di strangolamento. Le indagini sono ancora in corso, ma quest’ultima, ad oggi, non ha ancora sporto denuncia per l’accaduto.

(Photo by ODD ANDERSEN/AFP via Getty Images)

Belfodil arrestato per tentato omicidio, le ultime

La situazione di Belfodil verrà chiarita nelle prossime 48 ore, tempo in cui L’ufficio del procuratore di Versailles prenderà una decisione definitiva in merito allo sconcertante episodio. Il giocatore in questo momento si trova in custodia presso il comando di polizia di Élancourt, e se dovessero essere confermate le condizioni del suo arresto la sua carriera subirebbe forti ripercussioni.

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Inter, annunciata la tournée estiva: sarà in Giappone

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inter tournée estiva

L’Inter annuncia ufficialmente la sua tournée estiva. I nerazzurri voleranno in Giappone da fine luglio per preparare la nuova stagione. Ecco il comunicato ufficiale del club e tutto quello che c’è da sapere.

inter tournée estiva

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Inter, tournée estiva in Giappone: il comunicato

Tramite un comunicato ufficiale l’Inter ha annunciato il suo nuovo tour estivo. Ecco le parole del club nerazzurro.

“La stagione dell’Inter si chiuderà sabato 10 giugno con la finale di UEFA Champions League contro il Manchester City allo Stadio Atatürk di Istanbul. L’ultimo appuntamento di un viaggio incredibile che ha già permesso ai nerazzurri di alzare al cielo la Supercoppa italiana e la Coppa Italia, in attesa di vivere un’altra grande notte di calcio.

Nonostante un obiettivo ancora da inseguire, non c’è tempo però per fermarsi e inizia già a prendere forma il calendario della pre-season 2023/2024, stagione che vedrà la squadra di Inzaghi ancora protagonista sul palcoscenico europeo più importante, quello della Champions League.

Tra gli appuntamenti della pre-season nerazzurra ci sarà una prestigiosa tappa in Giappone alla fine del mese di luglio. L’Inter Japan Tour sarà un’occasione per consolidare la presenza del brand nerazzurro sul territorio e per una serie di attivazioni e appuntamenti che coinvolgeranno tutto l’universo interista“.

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