Agnelli e il presunto incontro della discordia con i vertici della Serie A

Agnelli Serie A

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L’inchiesta sulla Juventus e le dimissioni del cda hanno infuocato l’ultima settimana e ora le voci di un presunto incontro tra Agnelli e i massimi rappresentati di FIGC e Serie A nel 2021 contribuisce a gettare benzina sul fuoco. Non sono stati giorni facili per l’ambiente bianconero. Le intercettazioni, vecchie e nuove, non dipingono un quadro rassicurante. Per il momento prevale il lato morale, per quello giuridico e sportivo ci penseranno gli organi competenti. L’opinione pubblica si è divisa, la FIGC e alcuni dirigenti di Serie A preferiscono mantenersi cauti. Perchè il processo a cui andranno incontro Agnelli e gli altri vertici della Juventus può scuotere anche la Serie A stessa. Il filone delle plusvalenze, infatti, sembra richiamare altre società secondo alcune indiscrezioni. La parte più preoccupante, però, riguarda la questione della gestione degli stipendi nel 2020 riferita ai bilanci. Non si può dimenticare, infatti, che il club bianconero è quotato in borsa e ha precisi obblighi di legge.

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Agnelli, FIGC e Serie A: un vertice riservato nel 2021

I partecipanti

Le carte della procura di Torino parlano di un incontro riservato tenutosi il 23 settembre 2021 sulle colline torinesi. La giornata era iniziata con la foto di un documento in cui erano presenti i nomi dei presunti partecipanti: Agnelli, il presidente della FIGC Gravina, il presidente della Lega di Serie A Dal Pino, l’ad dell’Inter Marotta, l’ad dell’Atalanta Percassi, il presidente del Milan Scaroni, il presidente del Genoa Preziosi, il vicepresidente dell’Udinese Campoccia e l’ad del Bologna Fenucci. In realtà, si è venuto a scoprire che Marotta non aveva partecipato per questioni personali, Campoccia non ne sapeva niente, al contrario del proprietario del Bologna Saputo che era presente.

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I temi discussi

La riservatezza di questo incontro già di per sè nasconde la necessità di trovare soluzioni a problematiche che nel calcio italiano negli ultimi anni, soprattutto post-pandemia, si sono rese palesi. Infatti, si parlò della creazione di una media company compartecipata da fondi di investimento per i diritti televisivi della Serie A, in modo da offrire immediata liquidità ai club. Questo fu un tema che provocò l’anno scorso una forte divisione in seno alla Lega con la Juventus stessa contraria e poi diventata favorevole dopo l’interruzione del progetto Superlega. Ed è proprio Andrea Agnelli a confermarne l’importanza, secondo le intercettazioni. “Spero che da ieri sera… la presenza di Gabriele (Gravina) e Paolo (Dal Pino) era utile… Spero che nasca qualcosa perchè se no non cosa fare, ne abbiamo parlato io e te quando ci siamo visti qua in ufficio. Adesso bisogna che questo elemento sia foriero di qualcosa di utile perchè se no ci schiantiamo piano piano.” Agnelli aggiunge: “l’obiettivo fondamentale è quello di aumentare i ricavi del calcio italiano.”

Da quanto risulta, la presenza di Gravina è avvenuta per una questione di buona educazione. In quel periodo, però, il confronto era quotidiano e continuo in Serie A. Tra necessità di entrate e spinta per la riapertura degli stadi, il clima era assolutamente teso. Il valore di questo incontro potrebbe essere nullo a livello giuridico. Tuttavia, potrebbe sviluppare altre piste per approfondire se e, nel caso, come ci possa essere stata una rete nel complicato intreccio tra pandemia, bilanci e plusvalenze che sta sconvolgendo l’ambiente Juventus.