Allegri tornerà alla panchina del Milan: cosa significa?

Allegri tornerà alla panchina del Milan: cosa significa?

Juventus’ head coach Massimiliano Allegri during the Italian Cup final soccer match between Atalanta and Juventus at Rome's Olympic Stadium, Italy, Wednesday, May 15, 2024. (Alfredo Falcone/LaPresse)

Giugno 2010: Massimiliano Allegri veniva scelto dal Milan come allenatore sorprendendo un po’ tutti e portando con sé tantissime aspettative. Non solo perché si sperava che Allegri fosse un promettente dal punto di vista della mera tecnica ma, anche e sopratutto, perché potesse essere un vettore di un calcio fresco e divertente, capace di entusiasmare i tifosi ormai resi freddini da un certo numero di anni di pessimo campionato.

Durante il corso di quell’estate fu il cavaliere Berlusconi a riaccendere nei tifosi la fiamma della speranza parlando di un calcio “nuovo”, guidato da Allegri che veniva da un paio di anni di grande successo al Cagliari, forte di una squadra dalle risorse economiche limitate ma dalla formazione solida. Se con tali presupposti era riuscito a far raggiungere alla squadra il miglior piazzamento del club degli ultimi trent’anni, cosa avrebbe potuto fare col Milan che invece era ben più carrozzato dal punto di vista economico e umano?

Cosa è legittimo aspettarsi?

Quando Allegri effettivamente arrivò al Milan lo fece con un obbiettivo ben preciso: costruire una squadra competitiva e in grado di affrontare un percorso di vero e proprio rinnovamento. Era necessario per loro mantenere lo stile di gioco veloce e dinamico e aggiungere al tutto il supporto di giocatori fondamentali. Il grosso del suo successo, però, arriverà durante il corso degli anni successivi con la Juventus, in un quattro anni che portò la squadra bianconera a essere la più importante della serie A di quei tempi.

Il ritorno di Allegri in panchina per i rossoneri vuol dire molto per il Milan: di fatto al giorno d’oggi è considerato come un tecnico capace di fronteggiare e superare grandi momenti di crisi, forte di un notevole senso pratico e del carisma necessario per tenere unita una squadra anche in momenti considerabili come critici, al netto delle quote che imperversavano nelle bet dei siti di settore.

È comunque necessario mettere in chiaro una cosa: il suo ritorno è stato accolto si con entusiasmo ma, anche e sopratutto, con diverse riserve in relazione allo stile di gioco che nel corso dei quindici anni che separa il presente dalla sua prima esperienza al Milan è cambiato, complice anche lo stile della Juventus durante il corso degli ultimi anni. La sua filosofia di gioco era diventata ancora più pragmatica, complice la solidità difensiva e l’appoggiarsi in maniera netta ai contropiedi, diventando di fatto un allenatore particolarmente capace contro le squadre tecnicamente più deboli e meno incisivo contro i pari.

L’attesa dei tifosi sarà giustificata?

Alcuni commentatori sportivi in ogni caso pensano che l’approccio pratico di Allegri potrebbe essere esattamente quello di cui adesso il Milan ha bisogno, complice anche il momento di transizione che la squadra sta attraversando. Nonostante un sacco di talenti in rosa, nelle ultime stagioni il Milan sembra aver peccato di tecnicità, con guide in panchina che non sono riuscite a sfruttare correttamente le risorse a disposizioni, perdendosi invece in esperimento e tentativi di bel calcio che però non hanno fruttato come previsto.

Al momento i Rossoneri hanno bisogno di risultati e l’esperienza di Allegri, per tanto, potrebbe essere esattamente quello che serve per cambiare le carte in tavola, le stesse che allenatori come Fonseca e Conceiçao hanno usato a fortune alterne. La curiosità, alla fine dei conti è tanta: chiedersi come Allegri sfrutterà le caratteristiche uniche di giocatori come Rafael Leão è uno dei temi caldi e sono in molti a chiedersi quali saranno i risultati della squadra. Se c’è qualcosa che è certo è che quando c’è Allegri in panchina, le scommesse oggi diventano molto più interessanti di quanto sarebbe legittimo attendersi!