Alvini resta sulla panchina della Cremonese: arriva la conferma

Massimiliano Alvini è, e resterà l’allenatore della Cremonese. Nonostante il difficilissimo avvio di stagione in termini di risultati da parte del club lombardo, la società non è intenzionata a cambiare la guida tecnica della squadra. I grigio rossi, nell’anno del loro ritorno in Serie A, al momento sono ultimi in classifica con appena 4 punti conquistati in 11 giornate. La Cremonese è reduce dal pesante ko rimediato nello scontro salvezza contro la Sampdoria e dunque nelle ultime ore si era fatta sempre più probabile la necessità di cambiare l’allenatore. Così invece non sarà e a confermarlo è stato il direttore sportivo del club lombardo Simone Giacchetta. Il dirigente ha parlato ai microfoni di Cremona1. Di seguito ecco le sue parole.

Alvini
(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Giacchetta: “Domani Alvini dirigerà l’allenamento”

“Su Alvini vi posso dire con certezza che domani dirigerà l’allenamento della squadra. È normale che come club facciamo tutte le valutazioni del caso, siamo delusi dalla classifica perché non ce l’aspettavamo. Ovviamente non ci aspettavamo di essere davanti ma siamo demoralizzati dal fatto che non abbiamo ancora vinto una partita dopo 11 turni. Le prestazioni sul campo però sono state più che sufficienti, dispiace di non aver portato a casa niente”.

“Ha poco senso parlare di fiducia a tempo, ma nel calcio si vive di domenica in domenica, di giornata in giornata. Viviamo di risultati e siamo tutti consapevoli che dobbiamo migliorare: c’è poco da aggiungere, ora ci dobbiamo preparare al meglio per una partita delicata. Dobbiamo fare bene, che vuol dire fare punti e offrire una buona prestazione”.

“Aver perso la partita con la Sampdoria,  che era uno scontro diretto a tutti gli effetti, ci ha demoralizzato però ci ha anche dato la forza di credere in ciò che facciamo. Abbiamo fatto un primo tempo eccezionale, abbiamo creato tanto, sembravamo una squadra di metà classifica. Forse è stata la miglior partita in casa, non ci siamo espressi male, bisogna essere più cattivi e capire che ogni occasione per noi diventare determinante. Non è una questione di giocare per il mister, si deve giocare per la Cremonese. Forse dobbiamo conoscerci di più. Siamo un gruppo formato da tante culture ed esperienze, tutti devono dare il meglio per la maglia. Bisogna capire che il calcio in Serie A è diverso, bisogna imparare a soffrire e a lottare fino al 90′ anche contro avversari che in quel determinato momento sembrano più deboli. Anche perché, per prendere gol, basta poco”.