Amarcord, fuochi d’artificio, ritorno al futuro: il “marinaio” Spalletti sempre più vicino allo scudetto

Un buon marinaio, si sa, fa la differenza nella tempesta. E gli allenatori sono dei marinai nell’oceano di un calcio sempre più difficile. Gli allenatori bravi sono quelli che fanno andare veloce la loro nave quando va tutto liscio e che se la sanno cavare anche tra le onde più grosse.

Amarcord, fuochi d’artificio, ritorno al futuro: il “marinaio” Spalletti sempre più vicino allo scudetto

Il Napoli a marzo era finito nel vortice delle acque agitate di una stagione esaltante e ricca di soddisfazioni, ma che comunque ha rappresentato in quel periodo un banco di prova importante, storico.

Luciano il marinaio di Certaldo, decano della panchina abituato ad acque torbide e critiche ossessive (e spesso ingiuste) ha lavorato con bravura e pazienza e si appresta a spegnere la terza candelina (la prima in Serie A della sua carriera) all’ombra del Vesuvio.

Da tempo immemore il suo Napoli ha il vento in poppa e viaggia in solitaria in vetta alla classifica.

Ha sopperito alla stanchezza della squadra a meno di due mesi alla fine di un calendario che ha scandito una stagione fuggita via a mettere alla prova le più incredibili sopportazioni.

Chi si attendeva un Napoli dimesso, calcisticamente depresso, con la mente bloccata al martedì nefasto di Champions, ha cambiato rapidamente idea.

I ragazzi sono scesi in campo come sempre, mantenendo la filosofia che ne ha caratterizzato l’intera stagione e provando a far proprio il controllo del match, specialmente nel secondo tempo. Hanno schiacciato la Juventus nella sua metà campo e hanno colpito.

Stesso minuto, stesso risultato, finale diverso, twitta il Napoli quando la festa del popolo azzurro per lo scudetto imminente è già scattata: allora il gol di Koulibaly fu illusorio a causa della beffa seguente di Inter-Juve e del famoso scudetto perso in albergo di Sarri (che ancora soffre della “sindrome da sorpasso”), stavolta il titolo non sfuggirà alla squadra di Spalletti. La beffa evapora davanti al Var, Raspadori regala il primo match-ball.

Potrebbe festeggiare lo scudetto già tra una settimana, in caso di vittoria contro la Salernitana e di un mancato successo della Lazio contro l’Inter, la si è vista in campo, con abbracci, esultanze, corse verso lo spicchio di tifosi del Napoli presenti allo Stadium di Torino.

Se la scaramanzia è stata messa in soffitta da tempo, ora hanno capito davvero tutti che non c’è più nulla e nessuno che possa fermare i ragazzi di Spalletti.

I tifosi, circa un migliaio, hanno così pensato di andare ad accoglierli al rientro da Torino. Amarcord. Il conto alla rovescia per far esplodere la festa è partito davvero. Il destino è tricolore, la città è già vestita a festa da settimane. Tutto pronto per un evento storico atteso 33 anni. Dopo Maradona tocca a Osimhen e Kvaratskhelia fare impazzire una città intera. Lui, il marinaio di Certaldo, sarà lì a godere come mai gli era capitato.