Ancelotti, la storia col Brasile è finita a tempo record | Ha scelto di allenare un club

Carlo e Davide Ancelotti al Real Madrid - ansa - calcioinpillole.com
L’esperienza con la nazionale brasiliana è già terminata per Ancelotti, praticamente un record. Ha già scelto la sua prossima destinazione.
Il nome Ancelotti è ormai sinonimo di successo, eleganza e pragmatismo nel gotha del calcio mondiale. Al Real Madrid, però, è diventato leggenda. Un percorso iniziato, interrotto e poi ripreso, culminato in un’impressionante serie di trofei che lo ha consacrato come l’unico allenatore ad aver vinto sei Champions League (due da calciatore e quattro da allenatore, di cui tre con i Blancos) e ad aver trionfato in tutti i cinque maggiori campionati europei.
Ma a Chamartin Ancelotti è diventato una Leyenda, l’allenatore con più trofei nella storia decana del club più prestigioso e blasonato al mondo. Lo ha fatto con una qualità che hanno in pochi, forse nessuno, racchiusa in una parola: gestione.
Gestione umana e tattica. Ancelotti è riuscito nell’impresa di amalgamare campioni affermati con giovani talenti, coordinando personalità ingombranti con la sua proverbiale calma e ironia. Sotto la sua guida, il Real Madrid non ha solo vinto, ma ha incantato, dimostrando una resilienza e una mentalità vincente uniche.
Ogni trofeo, dalla Liga alle Supercoppe, fino all’onnipresente Champions, ha contribuito a scolpire la Ancelotti nell’olimpo dei tecnici. La sua capacità di leggere le partite, di motivare i giocatori e di farli sentire parte di un progetto comune ha costruito un ciclo leggendario che difficilmente sarà eguagliato. La sua longevità ad alti livelli, la sua capacità di reinventarsi e di rimanere sempre attuale lo rendono un unicum nel panorama calcistico moderno.
Il backstage di Ancelotti
Ma dietro a questa leggenda c’è un’altra storia, meno appariscente ma altrettanto significativa, quella di Davide Ancelotti. Il figlio di Carlo, classe 1989, non è un semplice collaboratore o un familiare al seguito. È sempre stata una mente brillante, un allenatore a tutti gli effetti che ha assorbito ogni segreto del mestiere direttamente dalla fonte più autorevole.
Da anni, Davide è l’ombra discreta ma essenziale di suo padre, la sua “spalla” tecnica che ha contribuito in maniera determinante ai successi ottenuti. Il suo percorso è iniziato lontano dai riflettori, con la gavetta nelle giovanili e poi come preparatore atletico. Ma è stato nel ruolo di vice-Ancelotti che Davide ha realmente brillato.
Di padre in figlio
È stato Davide Ancelotti a curare la parte tattica più dettagliata, a preparare le sedute di allenamento con metodologie innovative, a studiare gli avversari con un’attenzione maniacale. È la sua voce, spesso, quella che si sente in campo durante gli allenamenti, la sua energia quella che anima le sessioni tattiche.
Dopo l’esperienza al Real Madrid, Carlo ha accettato subito la panchina del Brasile. Davide Ancelotti l’ha raggiunto poco dopo, ma la storia col Brasile è già finita a tempo record. Il figlio di Carlo ha deciso, una volta per tutte, di allenare un club: il Botafogo. Carlo è lì ma non più come prima. E lui Davide, non sarà più il vice.