Andrea Agnelli: “Ronaldo non ha violato nessuna bolla”

Andrea Agnelli Juventus

Andrea Agnelli, Presidente della Juventus

Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ha appena concluso, dalla sala “Gianni e Umberto Agnelli” dell’Allianz Stadium, una lunga conferenza stampa al termine dell’Assemblea degli Azionisti 2020. In apertura, Andrea Agnelli ha rivolto un pensiero “alle persone colpite dal virus, alle loro famiglie e a tutto il personale sanitario coinvolto nella lotta al Covid-19”.

Sul bilancio stagionale. “E’ stato un 2019/20 agrodolce, sia in campo che fuori: abbiamo ottenuto grandi risultati, ma anche delusioni inattese. L’aumento di capitale da 300 milioni, portato a termine a gennaio, aveva tre obiettivi: mantenere la competitività sportiva, incrementare i ricavi operativi e la visibilità del brand Juventus e consolidare l’equilibrio economico finanziario. Abbiamo messo le basi per una robustezza finanziaria che non ci saremmo aspettati di dover utilizzare, per i motivi ben noti”.

Sull’aspetto sportivo. “Non posso che ringraziare Pavel Nedved, Fabio Paratici e Federico Cherubini: il nono Scudetto consecutivo è un traguardo che non ha trovato il giusto riconoscimento, anche per le condizioni straordinarie in cui è maturato. Non dimentico anche le delusioni: abbiamo perso due finali, e la cosa ci brucia ancora, così come l’eliminazione agli ottavi di Champions League”.

Sugli aspetti commerciali. “Fuori dal campo, i nostri risultati prima dell’emergenza erano al passo con il piano a medio termine: per esempio, i ricavi da sponsorizzazioni sono cresciuti di 20 milioni, per raggiungere un totale di 130, superando i ricavi da diritti televisivi domestici. Inoltre, il marchio della Juventus è diventato su Instagram il primo brand italiano, ed è un segno della nostra dimensione e del lavoro che abbiamo davanti a noi”.

Sull’emergenza Covid-19. “Ci impone grandi responsabilità nella società: in Serie A 4000 persone sono sottoposte a screening continuo, ed è qualcosa di estremamente positivo, che comporta un investimento importante. Ringrazio formalmente i Ministri competenti, le Leghe e il Presidente Federale Gravina, che hanno permesso di individuare un protocollo che ci permette di continuare l’attività. A marzo e ad aprile abbiamo fatto un grande lavoro, che ha permesso di portare a termine quasi tutte le leghe nazionali, nonché l’Europa League e la Champions League”.

Sull’impatto economico dell’emergenza nel sistema calcio. “Li vedremo con chiarezza fra un anno: le stime, nella migliore delle ipotesi, prevedono perdite per il sistema calcio per una cifra che va dai 5,2 ai 6,3 miliardi. E poi c’è il valore delle campagne trasferimenti. E’ evidente che dopo 20 anni di crescita di sistema, per la prima volta il fatturato del calcio europeo è in decrescita”.

Sul protocollo. “Non c’è al momento l’esigenza di una rimodulazione delle competizioni sportive: una competizione che inizia in un modo deve finire in quel modo. Il protocollo che ci siamo dati, in accordo con Federazione, Ministero e Cts, è sufficiente per finire la stagione”. Andrea Agnelli ha poi aggiunto: “Dobbiamo dare massimo supporto a chi deve prendere decisioni, a tutela dei cittadini e della loro salute, ma anche della tenuta economica, in un ambito di onesto confronto con gli operatori dei vari settore”.

Su Maurizio Sarri. “Ho un ottimo ricordo di Sarri: ho scoperto una persona colta e dotata di senso dell’umorismo, con diversi interessi oltre al calcio, che vive con coinvolgimento. Sono estremamente felice abbia vinto con noi. Ricorderemo come uno dei nostri allenatori vincenti: semplicemente, non si è creata l’alchimia necessaria per proseguire”.

Sulle figure dirigenziali. “Abbiamo rivisto i processi aziendali negli ultimi mesi, con chiarezza sulle responsabilità e gli ambiti operativi. Cherubini ha responsabilità della gestione aziendale della parte sportiva, Paratici resta responsabile della Prima Squadra e dell’area sportiva. E’ previsto l’arrivo di altri dirigenti apicali ma non nell’area sportiva”.

Sul pubblico negli stadi. L’aumento della capienza degli impianti, deve essere gestito con responsabilità: le situazioni sono diverse, e l’indicazione è per un minimo di 1000 persone. Il nostro compito è attenerci alle disposizioni; non facciamo fughe in avanti. Il pubblico allo stadio manca a tutti noi, e ovviamente anche ai calciatori”.

Sul nuovo allenatore, Andrea Pirlo. “Il lavoro di un allenatore va giudicato pensando alla sua difficoltà e alla sua complessità: le nostre aspettative sono legate alla vittoria, che però non è mai qualcosa di scontato. Noi lo sappiamo bene. La mia sensazione, parlando di calcio, è che il mondo che ci circonda non veda l’ora di giudicare un paio di sconfitte. A Pirlo è mancato completamente il pre campionato, e dobbiamo accompagnarlo nel modo giusto in questo percorso iniziale, non privo di ostacoli”.

Su Cristiano Ronaldo, rientrato in Italia. “Ronaldo non ha violato nessuna bolla. Ai giocatori abbiamo detto che avrebbero potuto continuare il loro isolamento fiduciario a casa. Rispondere alla chiamata della propria Nazione è qualcosa che fa piacere ed è il bello del calcio”.