Atletico Madrid, Suarez: “Simeone è uno dei migliori allenatori del mondo”

Dal passato al Liverpool fino al suo Atletico Madrid, passando per Simeone e la sfida Champions League. Così si racconta Luis Suarez, in una lunga intervista rilasciata a UEFA.com.

Proprio mercoledì l’attaccante uruguagio scenderà in campo ad Anfield con i Colchoneros nella sfida valida per la quarta giornata di Champions.

“Quando sono passato al Liverpool, ricordo che era la squadra con cui giocavo alla Play Station. Ogni giocatore avrebbe voluto giocare lì. L’atmosfera di Anfield era incredibile e sentivi l’amore dei tifosi dal primo all’ultimo minuto. Giocare con leggende come Gerrard, Skrtel, Agger, Pepe Reina e Carragher è stato un sogno.

I tifosi si rendono conto che anche se non giochi bene ti stai impegnando, e lo apprezzano. Tra me e i tifosi del Liverpool c’è stato amore reciproco e questa cosa mi motivava ancora di più quando scendevo in campo ad Anfield. Nell’inno “You’ll Never Walk Alone” le parole dicono tutto. Puoi anche sbagliare una o più partite ma loro non smetteranno mai di credere in te. Non ti lasciano camminare da solo in campo. E’ una sensazione che ti fa rendere ancora di più in campo”.

Ha iniziato così l’intervista l’uruguagio che ha poi proseguito parlando del capitano dei Reds, Jordan Henderson e di quando Gerrard gli consigliò di rimanere al Liverpool.

“Henderson è molto migliorato. E’ arrivato al Liverpool con l’etichetta di giocatore molto costoso, in più era giovano, inglese e doveva ancora dimostrare tutto. Ha rubato qualcosa a Gerrard, a Carragher e anche a me. Da quando è capitano è molto maturato e adesso è un modello per il calcio inglese. 

Ricordo che dopo la prima stagione un po’ deludente volevo andare all’Arsenal che fino a quel momento era andato ogni anno in Champions League. Ho parlato con l’allenatore e con Gerrard, è stato lui a convincermi. Mi ha detto che se fossimo migliorati ancora e io avessi mantenuto gli stessi standard, l’anno successivo sarei potuto andare in club come Bayern Monaco, Real Madrid, Barcellona o qualunque altro avessi voluto ma sarei dovuto restare un altro anno. In effetti l’anno dopo siamo arrivati vicini alla vittoria della Premier League grazie al lavoro della squadra e alla mentalità che ci ha trasmesso mister Brendan Rodgers”.

Il discorso si è poi inevitabilmente spostato sulla sfida in Champions League, sia sulla sconfitta dell’andata, sia sul match di ritorno di mercoledì.

“Contro le grandi squadre in Champions League, anche il più piccolo dettaglio o distrazione può costarti caro. Contro il Liverpool è andata così. Abbiamo iniziato bene ma loro hanno giocato una partita intelligente e sono andati sul 2-0 dopo il primo quarto d’ora. Noi però siamo tornati subito in partita. Nel secondo tempo, dopo l’espulsione di Antoine Griezmann, abbiamo sofferto l’inferiorità numerica. Loro hanno attaccato di più fin quando non hanno trovato il gol su rigore.

Sappiamo quanto è forte il Liverpool in contropiede quando ruba la palla e innesca i suoi velocissimi attaccanti. Conosciamo i loro punti deboli e vogliamo sfruttarli nella prossima giornata. Tuttavia dovremo fare attenzione perché il Liverpool, in casa, potrà contare su un giocatore in più che è Anfield”.

L’intervista si è poi conclusa parlando dell’allenatore dell’Atletico Madrid: Diego Pablo Simeone. Suarez ha definito il Cholo “uno dei migliori al mondo”.

“L’allenatore ha un ruolo fondamentale nella fiducia di un giocatore. Quando ti vede sotto tono, durante l’allenamento ti dice che c’è una ragione per cui giochi con l’Atletico e ti invita a non mollare. Così capita spesso che, dopo un paio di brutte prestazioni, un giocatore si riscatti sfoderando una grande partita. Ed è tutto merito del lavoro di convincimento dell’allenatore. Simeone ama il calcio ed è stato lui stesso un calciatore quindi sa cosa serve nei momenti difficili. Ecco perché è uno dei migliori allenatori del mondo”.