Australia, un passo avanti ed uno indietro

La Matildas

In Italia la popolarità del calcio femminile è un fenomeno relativamente nuovo. Anzi, nuovissimo. E deve buona parte della sua fortuna all’exploit delle ragazze di Milena Bertolini ai Mondiali di Francia del 2019, quando i gol di Barbara Bonansea trascinarono le Azzurre fino ai quarti di finale . Dove l’Olanda rese evidente la differenza di categoria tra una Nazionale che compete da almeno un paio di decenni ad alti livelli ed una che si è appena affacciata a certi palcoscenici.

Qui, del resto, il movimento femminile non ha mai avuto vita facile, poco considerato dai media e guardato persino con una certa insofferenza. A torto. Perché ci sono Paesi, come gli Stati Uniti, in cui la selezione femminile è, storicamente, molto più popolare e vincente di quella maschile. Esattamente come in Australia, dove le Matildas sono settime nel ranking Fifa, mentre gli uomini non vanno oltre il 41esimo posto.

La polemica social sulla seconda maglia delle Matildas

Una vera e propria istituzione, seguite ed amate da donne e uomini di tutto il Paese. Già, da donne e uomini. Immaginate allora il disappunto delle fan delle Matildas quando hanno scoperto che il kit away, a qualche giorno dalla presentazione sui social, non esiste nelle taglie da donna. Solo da uomo. Un’assurdità, trattandosi di una divisa pensata e progettata per le calciatrici.

Eppure, fino al 2022, ossia fino a quando non uscirà la nuova divisa. Un autogol, tanto per restare nel più banale dei paralleli calcistici, che le fan australiane non hanno affatto gradito. Subissando i canali social della Federazione di critiche e commenti al vetriolo. Specie perché, citando uno di questi, dopo l’assegnazione dei Mondiali 2023, è un brutto passo indietro per tutto il movimento. Che non è piaciuto neanche alle giocatrici, a partire da Elise Kellond-Knight, tra le più rappresentative della selezione.

Del resto, che senso ha che la divisa con cui la Nazionale Australiana femminile giocherà le partite fuori casa, non sia stata prodotta per le sue fan? Ossia per il target di riferimento di una divisa che, comunque, la Australia’s Football Federation ha prodotto in collaborazione con un colosso mondiale come Nike.