Bilbao non ospiterà gli Europei: il governo basco fa causa all’Uefa

(JBAutissier/Panoramic)

Domani il comitato Uefa renderà ufficiale l’esclusione delle città di Bilbao, Dublino e Monaco dalle sedi che ospiteranno il prossimo Europeo di calcio. Le tre città, non potrebbero assicurare la capienza minima del 25% di spettatori richiesta dall’Uefa per via delle stringenti norme sanitarie in vigore. Il Consiglio comunale di Bilbao, il Consiglio provinciale della provincia di Bizkaia e il governo della comunità autonoma dei Paesi Baschi stanno cercando di risolvere la situazione proprio favore. Se non dovessero riuscirci hanno annunciato, la città basca ha annunciato battaglia. Questo il comunicato:

“Non permettiamo che sia messa in dubbio la comprovata e lunga esperienza e capacità delle autorità basche nella gestione e organizzazione di eventi di portata internazionale. Abbiamo firmato un contratto con la Uefa nel 2014, lo abbiamo rispettato al 100% ed eravamo pronti a fare tutto il necessario perché si giocassero partite valide per Euro 2020 allo stadio San Mames a giugno. L’anno scorso si è deciso di rinviare di un anno la competizione a causa del Covid-19. Oggi ci troviamo in una situazione simile a un anno fa per quanto riguarda la salute pubblica. Questa è una delle condizioni che dobbiamo prendere in considerazione quando si celebrano eventi in città che possono causare folle e possibilità di contagio. Abbiamo agito con serietà e responsabilità. Invece non abbiamo trovato un solo riferimento, sportivo, sociale o economico, e tanto meno legato alla salute pubblica nelle comunicazioni UEFA. Euro 2020 non si giocherà a Bilbao, ma non consentiremo all’Uefa di giocare con Bilbao e le istituzioni basche. Chiederemo quindi il risarcimento delle somme finora investite nell’organizzazione dell’evento, che ammontano a oltre 1 milione e 200mila euro, nonché la quantificazione dei possibili danni causati dalla decisione dell’annullamento unilaterale dei nostri rapporti contrattuali. Avevamo già scritto nei giorni scorsi per capire quali punti del contratto non avremmo rispettato per motivare la cessazione dell’accordo, senza ricevere risposte”.