Bodo di giuggiole, perchè Mourinho non può permettersi un’altra débâcle

Udinese Roma Mourinho

(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Mourinho riparte dalla Norvegia con un bagaglio di consapevolezza in più. Il fardello alla Roma è pesante, forse lo Special One si sta rendendo davvero conto di dove sia. Roma non è Milano: i giallorossi non sono i nerazzurri, soprattutto come ambiente. Uno che vive di carisma e provocazioni come lui, in mezzo agli eccessi ci sguazza. Motivo per cui, all’arrivo nella Capitale, ha subito gradito l’affetto e la “beatificazione” smisurata. Tifosi che l’hanno idolatrato con cori e murales.

Da quel momento è scattata una “rendita” della piazza nei confronti del tecnico: gli viene concesso tempo – quel che l’allenatore ha chiesto – per rimettere in sesto un gruppo e renderlo vincente. La stessa pazienza i tifosi l’hanno mostrata dopo il 6-1 incassato dal Bodo, anche perchè successivamente sono arrivate vittorie importanti – come quella nel Derby contro la Lazio. Immediato il ritorno in zona Champions. 4° posto che dista solo 5 lunghezze.

Mourinho, una semifinale per il futuro: perchè contro il Bodo non può perdere

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(Photo by MATS TORBERGSEN/NTB/AFP via Getty Images)

Ora, però, in gioco c’è la semifinale di Conference League e la storia cambia nuovamente: di fronte ancora il Bodo e la Roma crolla nella gara d’andata. Quella pazienza iridata comincia a scricchiolare perchè si arriva da un periodo dove qualche certezza era emersa. Sicurezze a cui si aggiunge anche una certa tracotanza nel dispensare “verità” che potrebbero anche risultare fallaci: Mourinho dice “Saremo in semifinale nonostante l’andata sia stata poco rassicurante”.

Se a dispensare certezze è l’allenatore, va a finire che il pubblico e gli addetti ai lavori poi ci credono: lui osserva la squadra durante la settimana e ha – o almeno dovrebbe avere – il polso della situazione. Quindi se lo Special One dice che la Roma passerà il turno, chiunque si aspetta che sia così. L’attenzione è alta, poiché qualora non dovesse accadere ci sarebbe più di un aspetto da risolvere. Il primo è quello legato alle prospettive: se i propositi non sono supportati da fatti concreti è difficile parlare di futuro, figuriamoci se le (dispensate) certezze dovessero rivelarsi dei fallimenti.

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Un’uscita di scena contro il Bodo sarebbe da evitare perchè segnerebbe non solo la fine (per quest’anno) dei sogni europei romanisti, ma anche l’epilogo di quella rendita che la piazza ha concesso a Mourinho: finora la “reputazione” del portoghese ha fatto tanto, concedendogli anche di prendere determinate posizioni con giornalisti non sempre disposti ad ascoltare lo stesso copione, il resto però deve farlo il campo. Uniti contro il Bodo, altrimenti Mourinho rischia di essere – davvero – più solo.