Bologna, neanche il tempo di festeggiare | Italiano come Motta: offerta e panchina non si possono rifiutare

Vincenzo Italiano, allenatore del Bologna campione di Coppa Italia - lapresse - calcioinpillole.com
Mentre Bologna è in festa, arriva l’offertona per Vincenzo Italiano. Quella panchina non si può proprio rifiutare.
Un grido liberatorio ha attraversato la città, una marea rossoblù ha invaso le strade come non accadeva da oltre mezzo secolo. 51 anni per l’esattezza, l’ultimo trofeo vinto dal Bologna. Vincenzo Italiano ha riscritto la storia.
Il successo sul Milan made in Ndoye esalta la scelta di un Bologna capace di rimpiazzare Thiago Motta con la guida carismatica e strategica di un uomo che si sta imponendo come uno dei tecnici più brillanti della nuova generazione.
Eppure Vincenzo Italiano, tre finali in altrettante stagioni, tutte perse con la Fiorentina, era arrivato sotto le Due Torri tra qualche scetticismo e molti dubbi. Motta aveva portato la qualificazione in Champions League, aveva Calafiori e Zirkzee, in pochi si sarebbero aspettati che Vincenzo Italiano sarebbe andato oltre.
Ha ricreato un nuovo Bologna ancora più forte e competitivo, con il trionfo in Coppa Italia, il primo trofeo per il club felsineo dal lontano 1974, l’ex tecnico viola ha ridato orgoglio a una tifoseria affamata di gloria e ha consolidato il suo nome tra i grandi del calcio italiano, portando in auge il progetto rossoblù, sapientemente ideato da Sartori e Di Vaio.
L’arte della costruzione
Italiano non è un tecnico che si accontenta. Ovunque sia andato, ha cercato di costruire, non semplicemente gestire, migliorando e migliorandosi. A La Spezia ha ottenuto una storica promozione in Serie A, a Firenze ha riportato la Viola a giocarsi due finali europee (tre con la Coppa Italia) e ora, a Bologna, ha fatto ciò che sembrava impossibile: alzare un trofeo.
Il suo calcio è tanto riconoscibile quanto credibile: aggressivo, propositivo, con un’identità chiara. Ha ricreato il Bologna in una squadra compatta, moderna, capace di giocarsela con chiunque. Ma più delle statistiche, parlano le emozioni: quelle di una città intera che si è riscoperta vincente.
Troppo hype
Il problema, semmai, è il troppo hype. Un’annata del genere, con un posto Champions League seppur complesso ancora possibile, ha fatto drizzare le antenne a molti club. Uno in particolare, proprio chi non ha alzato la Coppa Italia.
Il nome di Vincenzo Italiano figura nel casting del Milan per sostituire Sergio Conceicao, che ovviamente non resterà sulla panchina rossonera dopo la sconfitta dell’Olimpico in Coppa Italia. Secondo Gazzetta dello Sport le quotazioni di Vincenzo Italiano sono in forte risalita, a talmente da entrare nella top 3 dei papabili, insieme a Gasperini e a Max Allegri. Già, troppo hype…