Brahim Diaz: “Vogliamo lo scudetto, grande rapporto con Pioli”

Mercato Milan Brahim Diaz

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Brahim Diaz, trequartista spagnolo del Milan, ha rilasciato una lunga intervista a Radio Marca. Ecco le sue dichiarazioni:

“Sto facendo quello che mi piace di più: giocare a calcio e divertirmi in campo. Quando hai continuità ti senti più sicuro, anche fisicamente stai meglio. Sto cercando di arrivare molto di più in area ed i gol ed assist stanno aumentando. Mi sento più a mio agio perchè vedo più spazi, giocare con entrambi i piedi mi permette di uscire bene da entrambi i lati. Mi piace avere la palla tra i piedi, puntare l’avversario e creare pericoli”.

SULL’ESSERE AMBIDESTRO: “Credo che sia una cosa innata, mi ricordo solo che a 4-5 anni mi piace avere la palla ai piedi e giocare da solo, avevo bisogno di una palla solo per me. Anche i miei genitori mi dicono che sia innata come cosa. Ricordo che da piccolo avevo un allenatore che ci faceva indossare due calzettoni, uno bianco che indicava il piede buono, ed uno nero, che indicava il piede debole. Quando diceva di giocare con il calzettone nero però vedeva che per me era la stessa cosa”.

SU PIOLI:Mi ha fatto crescere, mi ha aiutato molto per il mio modo di giocare. Il suo spirito nello spogliatoio, la sua passione per il calcio e il modo in cui vede la partita, si sposano molto bene con i giocatori che ha. Ci sono solo buone parole verso la sua figura“.

SULLA SQUADRA: “Siamo molto compatti, il gruppo è molto buono. Ci piace attaccare velocemente la porta e tenere la palla. Lo Scudetto è un obiettivo, noi siamo il Milan“.

SU IBRA: “È stato il primo che ho incontrato nello spogliatoio del Milan. È un leader dentro e fuori dal campo e il mio rapporto con lui è molto buono. Ama il mio calcio”.

SULLA SPAGNA: “È un orgoglio rappresentare il proprio paese. Devo continuare a lavorare e giocare come sto facendo per far sì che questa opportunità arrivi, chiaramente mi piacerebbe molto e sarebbe un orgoglio”.

SU ZIDANE: “È stato un grande calciatore ed è un grande allenatore. Il suo carisma era grande, gli piaceva il mio calcio e io lavoravo per giocare”.