Bundesliga, oggi va in scena il Klassiker

(Signal Iduna Park Dortmund)

Bayern Monaco-Borussia Dortmund è un “Klassiker“, ma quest’anno lo sarà un po’ meno. Quando pensiamo a questa partita ci viene in mente la finale di Champions League del 2013, il passaggio di Hummels, Gotze e Lewandowski da una squadra all’altra, oppure alla storica rivalità tra questi club, iniziata il 16 ottobre 1965 e portata avanti fino ai giorni nostri.

A differenza degli anni passati, però, non saranno queste due squadre a contendersi il titolo. In questa stagione, infatti, tra le due rivali squadre c’è un’autostrada: tra il Bayern e il Borussia ballano ben tredici punti. I nerogialli ormai da due mesi sono fuori dalla corsa per il titolo. Essi hanno accusato le sconfitte di inizio stagione come un adolescente accusa il primo champagne. Da allora sono scesi in campo con le bollicine in testa e hanno perso tanti punti per strada. L’obiettivo adesso è quello di rimanere tra le prime quattro ma, complice anche l’ottima annata di Francoforte, Wolfsburg e Lipsia, non sarà semplice.

Malgrado tali cicatrici, le squadre arrivano entrambe in salute: i bavaresi arrivano dal 5 a 1 rifilato al Colonia, mentre il Dortmund è rinato dopo il successo in coppa contro il Siviglia: da allora due vittorie consecutive in campionato condite con sette gol e porta inviolata. Il bollettino medico è, per così dire, antisportivo nei confronti degli ospiti, nel senso che i neroverdi dovranno lasciar fuori giocatori di un certo spessore. Il Bayern dovrà fare a meno di Tolisso e Douglas Costa, d’altro canto il Borussia rinuncerà a giocatori come Akanji, Schmelzer e Witsel.

Flick ha tante armi per far male agli avversari e continuare a sperare per il sogno scudetto. Il Borussia Dortmund, invece, dovrà sudare un po’ di più per ritrovare una vittoria all’Allianz Arena che manca dal 14 aprile 2014. Da allora sette anni di carestia e delusioni.

Inoltre, questa è anche la sfida tra i due attaccanti che insieme, in ventitré partite, fanno quarantacinque gol: Lewandowski e Haaland. Il polacco si carica solo al pensiero di giocare contro la sua ex squadra: è il miglior marcatore nella storia di questa sfida con diciotto gol. Dall’altra parte il norvegese, out per quattro settimane, ha segnato un po’ di meno. Ciò nonostante, può vantare di un gol ogni 91 minuti. I due sgomiteranno in locandine omeriche: Achille contro Ettore. Gli eroi dei due eserciti.