Cagliari-Juventus, Allegri: “Bonucci sta meglio, McKennie è ancora in ritardo”

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(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

La Juventus si prepara a sfidare il Cagliari nella trasferta in Sardegna. La gara si giocherà domani sera alle ore 20:45 sul campo dell’Unipol Domus di Cagliari. Il tecnico dei bianconeri, Massimiliano Allegri, dopo aver parlato della situazione dei giovani in Italia, ha presentato il match in conferenza stampa. Di seguito le sue parole.

Cagliari-Juventus, le parole di Allegri in conferenza stampa

Sulla partita di domani

“Domani la partita è complicata. Giocare a Cagliari è sempre difficile, loro sono fisici, alzano molto la palla. Sarà una brutta partita tecnicamente domani. Dobbiamo essere consci di questo e sapere che domani contano molto i tre punti. Abbiamo la Roma a 5 punti, dobbiamo entrare nelle prime quattro”.

Si affiderà al centrocampo a tre o 4-2-3-1 domani?

“Faremo l’ultimo allenamento e vedremo. Mancherà Locatelli, che sarà fuori quattro settimane, oltre agli squalificati. Non sarà una scusante, ma dobbiamo fare una grade partita e portare a casa il risultato. Oggi valuterò se giocare a due o a tre”.

Si aspetta una reazione psicologica dopo la sconfitta con l’Inter?

“Nel calcio la reazione è quella di fare grandi partite, adattarsi e capire le partite. Domani sarà completamente diversa dall’Inter. Partite a Cagliari dove vinci facile non le ho mai viste. Dobbiamo prepararci ad un certo tipo di partita. Bisogna solo cercare di vincere. La squadra si è allenata bene, stiamo bene fisicamente ed abbiamo le condizioni migliori per giocare, ma dipenderà dall’aspetto mentale”.

Come sta Bonucci?

“Bonucci sta meglio, valuterò se farlo giocare titolare o se partirà in panchina”.

L’approccio alle gare diventa il rischio di questo rush finale?

“Il nostro obiettivo era di entrare nelle prime quattro. Domani dobbiamo dare una bella risposta. Vero, abbiamo la Roma a cinque punti, ma abbiamo i vantaggio degli scontri diretti. Non possiamo rischiare che la Roma ci avvicini, bisogna calarsi nella realtà della partita di domani. Il risultato è troppo importante”.

Avete fatto lavoro specifico per correggere gli errori?

“Credo che la squadra si sia ben comportata. Noi siamo mancati nelle tre migliori partite che abbiamo giocato quest’anno: Atalanta, Villarreal e Inter. Abbiamo subìto poco ma non abbiamo sfruttato al meglio le occasioni. Bisogna migliorare, lavorare e avere più serenità, perché abbiamo lasciato tre partite per strada. Bisogna migliorare”.

Su Rabiot: si trova meglio in un centrocampo a due?

“Rabiot a due si trova meglio, normale. Ha gamba, copre molto campo, ha forza. Ora sta meglio degli altri. Contro l’Inter ha fatto una buona partita, ha mosso bene il pallone. In certe situazioni dovremo però giocare con un centrocampo a tre o a quattro. Bisogna fare di necessità virtù”.

Può essere l’occasione di Bernardeschi?

“Può esserlo per Bernardeschi, per Kean, per Vlahovic, per tutti. Non possiamo scherzare, mancano sette partite. Dobbiamo essere più precisi in fase offensiva perché ci mancano dei gol. Sono quelli che fanno la differenza sulla posizione in campionato”.

Sul Villarreal

“Col Villarreal abbiamo fatto due ottime partite. Abbiamo avuto tante occasioni anche all’andata, subendo poco. Non sono bastate, perché siamo stati eliminati. Quel che conta alla fine è il risultato. A volte quando non fai delle ottime prestazioni devi portare comunque a casa il risultato. Il Villarreal è una squadra scomoda”.

Sul rientro di McKennie

“Momentaneamente cammina ed è ancora in ritardo. Speriamo possa rientrare nel giro di un mese, così che mancherebbero ancora 4/5 partite”.

Con l’Inter non ha vinto meritando, ma nella sua carriera è stato spesso criticato per vincere senza meritare. Ci ha pensato?

“Non ho pensato. Ho analizzato quello che ho visto della partita. Credo a quello che sta facendo la squadra. Ogni squadra arriva nella posizione che merita. Noi ora siamo quarti e meritiamo di essere lì. Ovvio che bisogna migliorare e lavoriamo per questo. È normale che in questo lasso di tempo possiamo lavorare per migliorare le prestazioni e i singoli. Il campionato è fatto di 38 partite. Il meritare di vincere è astratto. I se non contano, conta la realtà. Non dobbiamo farci sfuggire i nostri obiettivi, ovvero giocare la Champions il prossimo anno”.

Ha senso continuare a insistere su Dybala che è fuori dal progetto?

“Questo mese e mezzo serve per lavorare, abbiamo tempo per lavorare, ma allo stesso tempo abbiamo obiettivi da raggiungere. Tutti i giocatori che ho in rosa servono per portare a casa i risultati. Poi questa roba dei complimenti mi dà fastidio, perché poi si trovano alibi. I complimenti non servono a niente, ci devono essere solo delle vittorie”.

La Juventus è una delle squadre che crossa di meno: è questo uno dei problemi?

“Se ci mettiamo a dire quanti cross mancano… Credo che la Juventus negli ultimi quattro mesi abbia creato molto. Siamo stati poco lucidi e poco precisi nel fare gol. Per questo dobbiamo essere più efficaci nelle prossime settimane”.

Prima dell’Inter pensavate ancora allo scudetto?

“Assolutamente sì. Battendo l’Inter è normale che avevi una piccola speranza per lo Scudetto, ma dovevi vincere tutte le partite che è difficile. Ora dobbiamo svoltare e fare più punti possibili, però domani abbiamo una partita complicata, perché nel giro di una settimana si rischia di passare da lottare per lo scudetto ad avere la Roma vicina”.

È una forzatura dire che è il campionato dei rimpianti?

“Io rimpianti nella vita non ne ho. Bisogna essere realisti. Ora siamo quarti e meritiamo di stare quarti. Abbiamo avuto un’occasione importante contro l’Inter e non l’abbiamo sfruttata. Il resto è tutta aria fritta”.