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Calcio Estero

Calcio estero, l’Al Nassr non si ferma: offerta monstre ad un tecnico

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Al Nassr

A partire dal 1 gennaio 2023 nulla è stato più come prima nel panorama del calcio estero con l’arrivo in Arabia Saudita di Cristiano Ronaldo, approdato al Al-Nassr alla leggera cifra di un contratto da 200 milioni di euro a stagione per due anni e mezzo.

Al Nassr

(Photo by FRANCK FIFE, Onefootball.com)

Calcio estero, l’Al-Nassr non si ferma: proposto un contratto faraonico a Zidane. Obiettivo ricongiungimento con CR7

L’arrivo di CR7 nella Saudi League è stato a suo modo qualcosa di molto rivoluzionario e che certamente ha portato e porterà in futuro grande visibilità al calcio saudita, aumentandone potenzialità e prospettive di crescita.

E secondo quanto riportato dal portale Footmercato, il mondo calcistico saudita non vuole fermarsi ai giocatori ma avrebbe messo nel mirino anche uno degli allenatori più importanti su piazza.

Proprio l’Al-Nassr si sarebbe fatto fortemente avanti per ingaggiare Zinedine Zidane, con l’obiettivo di ricongiungere il francese al campione lusitano in un binomio in salsa Real Madrid.

Ovviamente il contratto offerto all’ex tecnico dei Blancos è fantascientifico e si tratterebbe di un biennale a 150 milioni di euro a stagione. Riuscirà Zizou a resistere alla tentazione araba?.

Calcio Estero

Dalla Catalogna: Eden Hazard sta pensando al ritiro

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Hazard

32 anni e aria di ritiro per il belga. Dopo aver risolto il contratto con il Real Madrid, Eden Hazard medita l’addio al calcio. Per sei volte tra i candidati alla vittoria del Pallone d’Oro, l’attaccante ha vissuto questi ultimi anni tra alti e bassi: infortuni, poche presenze e tante difficoltà avrebbero convinto il classe ’91 ad appendere le scarpette al chiodo, come riportato dalla stampa catalana.

Real Madrid hazard

(Photo by Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)

Hazard resta a Madrid, ma non da calciatore

L’attaccante belga, da svincolato, sta pensando di ritirarsi. Dopo la risoluzione del contratto con i Blancos, il giocatore avrebbe valutato l’idea di fermarsi a Madrid con la famiglia, almeno per un altro anno.  Tra l’altro uno dei figli, Leo Eden J. Hazard, è entrato nel settore giovanile dei blancos. Un epilogo particolare quello di Eden Hazard, considerato da molti uno dei giovani più promettenti negli anni di Premier League. Soprannominato “Il Frutto Proibito“,  inizia a giocare a calcio molto presto. Introdotto fin dall’età di quattro anni, è stato presentato al Royal State Brainois come un giocatore dal talento eccezionale, dove è rimasto per otto stagioni. Nel 2008 la sua prima apparizione in Nazionale e nel 2012 arriva al Chelsea per 32 milioni. Durante il Mondiale di Russia 2018Eden Hazard mostra il suo grande valore, divenendo capitano e facendo qualificare il Belgio al terzo posto.

Qualche infortunio e una condizione fisica altalenante lo ridimensionano. Nelle ultime stagioni al Real Madrid il giocatore non ha soddisfatto le aspettative e, a soli 32 anni, potrebbe dire addio per sempre al calcio giocato.

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La Liga

Aria di addio tra Monchi e il Siviglia: rischio penale

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Siviglia Monchi

Anche le lunghe storie d’amore possono avere una fine e, talvolta, anche la più dolorosa. Monchi è stato una vita al Siviglia da giocatore e dirigente. Tanti successi, molti giocatori scoperti e grandi incassi per la società. L’unica esperienza altrove, alla Roma, non ha portato i frutti sperati e nel 2019 il dirigente è tornato a casa. Altre due Europa League conquistate e un epilogo che nessuno avrebbe mai immaginato. Tra Monchi e il club andaluso è rottura definitiva.

(Photo by CRISTINA QUICLER/AFP via Getty Images)

Monchi e il Siviglia si separano dopo i successi

Secondo quanto riporta As, il tentativo è quello di trovare un accordo per evitare il peggio. La via più dolorosa, infatti, potrebbe essere il pagamento di una penale visto che Monchi è richiesto da alcune società. Il Siviglia, viceversa, vorrebbe che il dirigente rimanesse fermo per una stagione.

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Altro

Benzema all’Al-Ittihad: “Ho scelto l’Arabia per la mia religione”

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Benzema scelta Arabia Saudita religione

Karim Benzema ha parlato ai canali ufficiali del suo nuovo club spiegando i motivi che lo hanno condotto a tale scelta. La religione è il fulcro

Un mostro sacro del calcio ha lasciato l’Europa per trasferirsi in Arabia Saudita. Parliamo chiaramente di Karim Benzema, l’attuale Pallone d’Oro trasferitosi di recente dal Real Madrid all’Al-Ittihad. Una scelta impopolare per molti, dato che il calcio che conta è rimasto orfano di uno degli attaccanti più forti di sempre. Ma non sempre nella vita si sceglie il prestigio e la fama.

Benzema scelta Arabia Saudita religione

Benzema spiega la scelta di trasferirsi in Arabia Saudita (Getty Images) – calcioinpillole.com

Il club arabo, per convincere Benzema al trasferimento, gli ha messo sul piatto ben 200 milioni di euro a stagione per tre anni. Cifre folli, ma che indubbiamente indirizzano le scelte di un calciatore. Karim The Dream giocherà dunque nello stesso campionato di Cristiano Ronaldo (Al-Nassr). I due, seppur in squadre differenti, si ritroveranno sullo stesso campo.

Ma se per molti la scelta di Benzema di trasferirsi in Arabia Saudita è stata dettata dai soldi, diversa è la versione del calciatore stesso.

Benzema: “Il nostro posto è in Arabia”

Karim Benzema si è presentato al club e alla tifoseria dell’Al-Ittihad attraverso i canali ufficiali del club. In maniera molto puntigliosa, l’ex Real Madrid ha spiegato che la sua scelta di trasferirsi in Arabia è principalmente dipesa dalla sua religione. “Sono musulmano, e questo è un paese musulmano e voglio vivere qui. È bello essere in un paese musulmano dove percepisco già che la gente mi ama” ha dichiarato l’attaccante ai microfoni dell’Al-Ittihad.

Benzema ha concluso rincarando la dose sull’importanza di trovarsi in un Paese che professa la sua stessa religione: “Voglio parlare fluentemente l’arabo, per me è fondamentale. Inoltre La Mecca è vicina ed è davvero importante per un credente come me. Quando ho comunicato alla mia famiglia la possibilità erano tutti molto felici. Adesso pensiamo che il nostro posto è in Arabia Saudita”.

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