Calciomercato, le ultime dall’indagine sugli agenti Ramadani e Chiodi

Serie A

(Photo by Enrico Locci/Getty Images)

Come anticipato ieri, la Procura di Milano indaga due procuratori: il celebre Fali Ramadani e Pietro Chiodi. I due agenti sarebbero indagati per evasione fiscale, riciclaggio ed autoriciclaggio. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, sono stati contattati anche 9 club di Serie A (Inter, Milan, Juve, Verona, Fiorentina, Napoli, Torino, Cagliari, Roma) ed anche due di Serie B (Frosinone e Spal) per acquisire le mail tra le società ed i procuratori. In ogni caso esse non risultano sotto indagine.

Si immagina un’evasione di almeno 7 milioni di euro

Nell’occhio del ciclone sono finiti i trasferimenti di calciomercato di Chiesa, dalla Fiorentina alla Juventus, e di Pjanic, dalla Juventus al Barcellona. Si parla di “soldi occultati”, infatti il denaro sarebbe stato versato dalle società su conti correnti di filiali milanesi intestati a Ramadani o società riconducibili allo stesso. Non è finita qui, perché il denaro sarebbe stato a sua volta girato a società estere del procuratore sparse in tutta Europa per evadere il fisco. Questi spostamenti di soldi sono stati dichiarati illeciti dal pm Giovanni Polizzi e Maurizio Romanelli. “Stabile organizzazione occulta”, queste le parole usate da questi ultimi per definire la situazione. Si immagina un’evasione fiscale di almeno 7 milioni di euro.

Nessun collegamento con l’indagine Prisma

Il caso plusvalenze della Juventus non ha collegamenti con l’indagine odierna della Procura di Milano sui due agenti. Questa inchiesta nasce addirittura all’inizio dell’anno, su segnalazione di Bankitalia. Nessun collegamento dunque con l’indagine Prima, venuta fuori ben dopo.

L’indagine può ancora allargarsi

Sono stati presi in considerazione tutti i contratti di acquisto e cessione che interessano gli assistiti del procuratore, oltre alle mail, nelle parti che riguardano i rapporti avuto con lo stesso. Nell’indagine si è aggiunto anche Pietro Chiodi, il quale avrebbe avuto un ruolo nella serie di fatti illeciti compiuti dal macedone. Si analizza il periodo tra il 2018 e 2019, anni nella quale spicca l’assenza della dichiarazione dei redditi. L’indagine non si ferma a queste annate, si arriva fino alla stagione in corso, dato che i reati di riciclaggio ed autoriciclaggio sono ipotizzati fino al 2021.

A questo punto l’indagine potrebbe allargarsi a tutti i procuratori collegati (direttamente o indirettamente) a Ramadani, e tutta la sua filiera. Queste attività agiscono sul piano internazionale; non è un caso che l’inchiesta aperta dalla Procura di Milano segua quella fatta in Spagna, sempre riguardante Ramadani. I pm continuano ad indagare, e la burrasca non sembra finita.