Callejon torna a casa: Napoli riabbraccia il suo torero

Callejon torna a casa

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José Maria Callejon torna a casa. Tra poche ore il Diego Armando Maradona ospita Napoli-Fiorentina. Un match da tanti contenuti tecnici e di importanza capitale per la classifica e le ambizioni di entrambe. Ma anche una partita dal valore emotivo gigantesco per chi, al fu San Paolo, ha vissuto i sette anni più belli della propria carriera.

Callejon torna a casa
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Jose Maria Callejon torna a casa, perché Napoli è stata la sua casa, dentro e fuori dal campo, sin dal suo arrivo. A portarlo sotto al Vesuvio fu Rafa Benitez, l’allenatore che, con il suo carisma, ha fatto fare al club di De Laurentiis il definitivo salto di qualità. Correva l’estate del 2013, e il torero era in uscita dal Real Madrid, in cerca di spazio. Lasciare una delle squadre più forti del mondo, fu, di per sé, una decisione coraggiosa. Scegliere Napoli, invece, una lucida follia.

Sotto la guida di Benitez, Callejon diventa uno degli esterni alti migliori in circolazione, segna e fa segnare. Quando sulla panchina del Napoli, dopo due stagioni, arriva Maurizio Sarri, le cose non cambiano, anzi. La squadra partenopea alza l’asticella, e diventa una seria contendente allo scudetto. Trascinata da un terzetto tutto talento, velocità ed estro: Insigne a sinistra, Callejon a destra e Mertens in mezzo. In tre si trovano a meraviglia, sul campo e fuori, coccolati e amati da una città ai loro piedi. Una città che solo a Maradona e ad Hamsik ha saputo regalare più amore.

Callejon, Fiorentina
(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Ma tutto finisce, anche le storie più belle, ed è importante riconoscere la fine di un ciclo, per non vivere solo di bei ricordi. Per Callejon, il momento è arrivato qualche mese fa, dopo sette anni vissuti a tutta velocità, sempre al centro del progetto, anche con Ancelotti e Gattuso. Addio al Napoli e qualche settimana per riflettere e decidere, prima di firmare con la Fiorentina, per una nuova, forse ultima, avventura. Oggi Callejon torna a casa, perché Napoli sarà sempre casa sua, e il rammarico è tutto per uno stadio vuoto, che gli avrebbe senza dubbio tributato una lunga ovazione. E lui avrebbe risposto a modo suo, con un inchino.