Ciao ragazzi, vado a giocare in Romania: lo aspettano al banco del check-in | Un altro italiano all’estero
Non è scattato l’obbligo di riscatto così, nonostante il mercato chiuso spunta l’idea di un trasferimento in Romania per un altro italiano.
È diventata una tradizione negli ultimi anni, sono sempre più gli allenatori italiani all’estero, in Romania nello specifico. Questo il massimo campionato ne ha visti al via addirittura tre, tutti insieme appassionatamente.
Andrea Mandorlini conosce quel calcio a menadito. Ci andò la prima volta a novembre 2009 per guidare il Cluj: secondo scudetto bacheca, double con la coppa nazionale in Romania, en plein con Cupa Romaniei e la Supercoppa di Romania.
Mandorlini ci è tornato in questa stagione, dopo tredici anni. Ma il tempo passa per tutti e le minestre riscaldate spesso sono indigeste: lo scorso 21 gennaio dopo la debacle contro Botosani, ultimo in classifica, è stato esonerato.
Ai nastri di partenza della Serie A romena, alla guida del Rapid di Bucarest, ecco Cristiano Bergodi, altro habitué, più addirittura di Mandorlini, se l’è girate praticamente tutte: National Bucarest e Cluj, Rapid Bucarest e Politehnica Iași, perfino la gloriosa Steaua Bucarest. Nel suo secondo ciclo Rapid Bucarest e Targu Mureș, nel suo terzo Voluntari, Universitatea Craiova, Sepsi e Rapid Bucarest.
Non c’è due senza tre
Il terzo al via nel campionato romeno è stato Giovanni Costantino, 39enne allenatore giramondo di Messina, con un passato dalla Finlandia all’Ungheria passato addirittura per il campionato cipriota, dove ha guidato Agia Napa FC.
Giovanni Costantino da quest’anno è il nuovo allenatore dell’Universitatea Craiova, formazione di calcio militante nella SuperLiga rumena, chiamato a riportare in campo gioco e idee perdute: obiettivo centrato a quanto pare visto il quarto posto in classifica.
Non solo allenatori
Adrian Mutu, vecchia conoscenza del calcio italiano, che nel frattempo ha preso il posto di Mandorlini potrebbe a breve abbracciare Filippo Falco, il cui obbligo di riscatto condizionato nella formula del suo acquisto in prestito dalla Stella Rossa, ma solo un diritto.
I tifosi del Taranto avevano sperato nella possibilità di vederlo con la maglia rossoblù, si era poi aperta la pista Ancona, con i primi sondaggi del club, ma il centrocampista offensivo desiderava almeno la Serie B, che alla fine non è arrivata. Da qui l’interesse di Adrian Mutu: trattativa ben avviata per il tarantino, trentadue anni compiuti lo scorso 11 febbraio, si potrebbe prospettare una seconda parte di stagione proprio al Cluj.