Come è dura l’avventura senza Gasperini | Atalanta, un’altra partenza pesante

Gian Piero Gasperini, nove anni alla guida dell'Atalanta - Instagram - calcioinpillole.com
I tanti acquisti delle Dea nascondono le altrettante partenze nell’era post Gasperini. L’Atalanta di Juric sarà molto diversa.
Che fosse finita un’era lo si era capito nel momento in cui Gian Piero Gasperini aveva comunicato alla dirigenza nerazzurra che non sarebbe rimasto, dopo nove anni leggendari. Ma che l’Atalanta potesse subire così tante partenze, non tutti se lo aspettavano.
Il tecnico di Grugliasco non era solo un allenatore, ma un vero e proprio architetto, un visionario che ha plasmato l’identità di una squadra e di una città. La sua partenza ha inevitabilmente scosso le fondamenta, e il nuovo corso, pur con le migliori intenzioni, dovrà continuare sobbarcandosi un’eredità pesante.
Il modulo, la tattica, ma soprattutto la grinta e la determinazione che Gasperini infondeva nei suoi uomini sembrano al momento un lontano ricordo. I tifosi, abituati a sognare in grande, si interrogano: è davvero la fine di un ciclo glorioso, o solo un momento di transizione che l’Atalanta saprà superare? La risposta è ancora tutta da scrivere, ma le prime pagine di questo nuovo capitolo sono intrise di incertezza.
L’alert del radicale cambiamento arriva dalle entrate. L’Atalanta è la squadra che ha speso di più finora, in primis per riscattare molti giocatori: Kossounou dal Bayer Leverkusen (20 milioni di euro), Samardzic dall’Udinese (14,8 milioni), Marco Brescianini dal Frosinone (10). In più sono arrivati, per ora, Kamaldeen Sulemana, 23enne attaccante proveniente dal Sunderland (17 milioni), e Honest Ahanor, prelevato dal Genoa per 17 milioni.
Partenze illustre
La prima mossa dell’Atalanta potrebbe passare per una continuità rispetto alla passata stagione, ma dal mercato arrivano altri indizi. Carnesecchi potrebbe passare all’Inter se Sommer dovesse partire, idem Ederson, sempre in nerazzurro ma a Milano nel caso in cui Calha dovesse rompere con la Beneamata.
Per non parlare di Lookman e Scamacca. Il primo sarebbe potuto partire già la scorsa estate, quest’anno ha moltissime richieste, una su tutte, quella del Napoli, deciso a portarlo da Conte. L’ariete nerazzurro potrebbe seguire Gasperini alla Roma, la squadra che lo ha fatto crescere nel suo (florido) settore giovanile.
Troppi soldi
Il primo a partire, però, dovrebbe essere Mateo Retegui. Il capocannoniere dello scorso campionato di Serie A ha ricevuto la più classica delle offerte irrinunciabili, svolta inaspettata che in pochi si aspettavano per l’italo-argentino.
L’Al Qadsiah, quelli che stavano per prendere Dybala dalla Roma, ha messo sul piatto della bilancia troppi soldi: 65 milioni di euro per il cartellino fra parte fissa e bonus, pronti a ricoprire di soldi lo stesso Retegui, con 20 milioni a stagione per quattro anni. Cifre non sostenibili per il calcio italiano, figuriamoci per la Dea. La buona notizia per la Dea, in primis, è la plusvalenza, e poi più potere economico in questo mercato. Ma senza Gasp in panchina.