Come Meazza, Sivori e Vieri: Caputo in gol all’esordio in Nazionale

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Photo by Claudio Villa/Getty Images

Chissà cosa deve aver pensato Francesco “Ciccio” Caputo quando, al 23′ della sfida di ieri sera contro la Moldova, ha siglato il gol del 2-0 per l’Italia. Probabilmente che avrebbe preferito segnare in un match più rilevante di un’amichevole contro una squadra non proprio irresistibile, per di più in uno stadio vuoto. Se questi pensieri lo hanno sfiorato, però, deve essere stato per pochi istanti, lasciando presto il posto alla soddisfazione per essersi tolto molto più di uno sfizio: fare l’esordio in Nazionale e condirlo con un gol. Per di più, a 32 anni, diventando così anche l’Azzurro più “vecchio” a segnare al debutto. Un’impresa (la prima, non la seconda) riuscita solo a qualche decina degli oltre ottocento calciatori convocati in Azzurro nella storia del calcio italiano.

Pionieri e leggende

Una lista, quella dei calciatori in gol all’esordio in Nazionale, che inizia con i primi marcatori della storia Azzurra: Lana, Rizzi, Debernardi e Fossati. Gli autori delle sei reti con cui l’Italia piegò la Francia nella sua prima partita ufficiale, giocata il 15 maggio 1910. Curiosamente, poco più di tre mesi prima della nascita di un certo Giuseppe Meazza, in gol all’esordio in Nazionale a neanche vent’anni, il 9 febbraio 1930, in un’amichevole contro la Svizzera. Cinque anni più tardi toccò invece a Silvio Piola, inarrivabile primatista di reti nel massimo campionato italiano, in gol al debutto con l’Italia in una partita di Coppa Internazionale contro l’Austria.

Oriundi e bandiere

Tra i tanti volti illustri della storia del calcio italiano che si susseguono in questa speciale lista ci si imbatte, nei primi anni ’60, in un terzetto composto da Omar Sivori, José Altafini e Giacomo Bulgarelli. Gli oriundi bagnarono il loro debutto in Azzurro nel 1961, nel corso, rispettivamente, di un’amichevole contro l’Irlanda del Nord e un match contro Israele valido per la qualificazione ai Mondiali del 1962. Competizione sfortunata per la spedizione nostrana, ma in cui proprio la bandiera del Bologna trovò il gol (anzi, la doppietta) all’esordio, contro la Svizzera.

Da una celebrazione all’altra

Facendo un salto di quasi vent’anni si incontra un altro nome eccellente del calcio italiano, sia in campo che in panchina. È quello di Carlo Ancelotti, che esordì in Nazionale il 6 gennaio 1981, siglando il gol del vantaggio nell’1-1 tra Azzurri e Olanda in occasione del Mundialito, torneo organizzato in Uruguay per celebrare il cinquantenario del primo Mondiale. Per chiudere questo riepilogo dei precedenti più illustri del secolo scorso, ci spostiamo in avanti di quindici anni, fino al 29 maggio del 1996. Quando, cioè, un 25enne Enrico Chiesa si affacciò in Nazionale segnando in amichevole contro il Belgio. Dieci mesi più tardi, infine, fu la volta di Christian Vieri, che entrò nella storia Azzurra non solo per il gol all’esordio contro la Moldova, ma anche perché quel gol fu il 1000° della storia della Nazionale.

Esordi romani…

Numerosi sono gli esordi con gol in Nazionale arrivati negli anni 2000. Tra i quali, ben quattro legati alla Capitale. Il primo fu quello di Cristiano Doni, romano, che esordì e segnò il 7 novembre 2001, in un’amichevole contro il Giappone. A febbraio del 2003 fu il turno di Bernardo Corradi, all’epoca alla Lazio, in rete in un’amichevole contro il Portogallo; e di Antonio Cassano, allora alla Roma, che bagnò il suo esordio in Nazionale con un gol alla Polonia, in un’amichevole disputata a novembre dello stesso anno. Da un romanista all’altro. Nel 2004, infatti, fu Daniele De Rossi a trovare la via del gol all’esordio in Nazionale, contro la Norvegia, in un match valido per le qualificazioni ai Mondiali.

…e poco “verdi”

A giugno dell’anno dopo arrivò un altro gol all’esordio non proprio giovane: quello di un 29enne Cristiano Lucarelli, reduce da una stagione da capocannoniere della Serie A, che andò in rete in un’amichevole contro la Serbia. La stessa età di Sergio Pellissier nel 2009, anno del suo debutto con gol in Nazionale, in occasione di un’amichevole contro l’Irlanda del Nord. Preceduto, pochi mesi prima, da quello del 25enne Giampaolo Pazzini, in rete in un Italia-Serbia valido per le qualificazioni al Mondiale sudafricano. Solo un anno in meno di quanti ne avesse Alessandro Matri, quando segnò al debutto in Nazionale, nel marzo del 2011, in un’amichevole contro l’Ucraina.

Alle soglie dei 30 anni segnò al debutto in Nazionale anche Graziano Pellè, autore del gol vittoria in un Malta-Italia dell’ottobre 2014, valido per le qualificazioni a EURO 2016. Un mese più tardi toccò al 25enne Stefano Okaka, il cui primo e unico gol in Nazionale arrivò in un’amichevole contro l’Albania. 28 anni aveva invece Eder, protagonista di un esordio con gol a settembre del 2015, in un altro match di qualificazione a EURO 2016, stavolta contro la Bulgaria.

La parentesi Orsolini

Da Eder dovettero passare quasi quattro anni prima di rivedere un calciatore andare in gol all’esordio in Nazionale. Ci pensò Leonardo Pavoletti, il 26 marzo del 2019, in un match di qualificazione al mai disputato EURO 2020. Diventando, con i suoi 30 anni, l’esordiente in gol più anziano della storia Azzurra. Prima, ovviamente, che Caputo arrivasse a rubargli uno scettro tenuto lo spazio un altro gol all’esordio, di gran lunga il più giovane degli ultimi anni. Quello di Riccardo Orsolini, arrivato a novembre del 2019 nel 9-1 rifilato all’Armenia in vista di EURO 2020. L’ultima partita giocata dalla Nazionale prima dello scoppio della pandemia che ha costretto proprio Caputo a festeggiare il suo record nel silenzio del Franchi. Ma non gli ha comunque impedito di entrare a far parte di un club tanto prestigioso.