D’Aversa: “Resto al Parma? Non ho avuto risposte”

D'Aversa

(Foto Piero Cruciatti / LaPresse)

Roberto D’Aversa ha presentato in conferenza stampa la partita di domani contro il Torino. Le dichiarazioni dell’allenatore del Parma: “Ribadisco quanto detto prima di Crotone, quello che voglio è che la squadra vada in campo in maniera dignitosa e con massima responsabilità, con l’amore per i colori che indossiamo. Pretendo questo in tutte le partite. A differenza di Cagliari, che sotto l’aspetto del risultato è stato una mazzata, poco potevo rimproverare per impegno o il fatto di lottare. Il primo tempo di Crotone è stato una resa e non ce lo possiamo permettere, per andare in giro a testa alta: non si può discutere questo. Sicuramente domani ci rispetteremo con Nicola, e il rispetto sarà nel cercare di onorare la partita e vincere. Entrambi cercheremo di farlo, loro stanno lottando per un obiettivo per cui dobbiamo essere consapevoli che loro penseranno di trovare una squadra senza obiettivo ma noi non possiamo assolutamente permettercelo. Dobbiamo dare segnali importanti a noi stessi e non solo, penso che sia il massimo rispetto che possiamo dare al Torino e al campionato”.

Sugli infortuni: “Quest’anno sul numero degli infortunati ha inciso che non si è fatta una preparazione normale, che hanno inciso i tre mesi di lockdown dell’anno scorso: gli infortunati sono aumentati ovunque. Io credo che questo discorso lo abbiamo già affrontato, e penso che a fine stagione si debba sedersi a tavolino e analizzare le cause di questi alti infortuni, ognuno per la sua professione deve ragionare dove può migliorare. Inutile pensare a tipo di acquisizioni, tipologie di allenamento. Per quanto riguarda la tipologia di lavoro, mi riferisco a tutto: abbiamo un nutrizionista, curiamo tutto sotto quel punto di vista, dal peso alla massa, poi questi numeri di infortuni ci sono giocatori che sono fermi da diverso tempo. Mi riferisco a Roberto Inglese o ad altri. Detto questo, a fine anno van fatte valutazioni e analizzare per migliorare e fare tesoro delle esperienze passate, positive o negative che siano. Mihaila poi aveva un problema di pubalgia e se lo sta portando avanti: poi possiamo valutare nel prendere un giocatore, ma non per scaricare responsabilità. Ci serve per capire e migliorare questo aspetto”.

Sul futuro: “Penso sia giusto che la società faccia pensieri di programmazione. Il presidente sta allestendo con amore un progetto importante, io devo pensare ad affrontare ogni singola partita facendo il massimo. In questi momenti si vede lo spessore di un uomo e di un professionista, fare qualsiasi cosa anche per mentalità: si è vinto poche volte. Se ci sarò ancora? Non ho risposte come settimana scorsa. Dobbiamo pensare a concludere il campionato dignitosamente, poi ad ogni fine anno ci siederemo a tavolo con la proprietà e si valuterà. Ora si pensa solo a finire la stagione migliorando qualche numero, soprattutto i gol subiti e i punti”. 

Sulle parole del presidente Krause: “Lo conosco abbastanza, quello che dice lo pensa veramente ed è sempre stato positivo, propositivo. Quello di cui è sicuro è che a prescindere dal risultato finale, non viene compromesso il progetto. Il futuro sarà roseo, quello che mi preoccupa è il presente: ci sono partite da affrontare, domani contro il Torino. Bisogna onorare il campionato e la maglia che indossiamo, dobbiamo ragionare su questo aspetto. Il presidente ha fatto un discorso anche matematico e lui dopo gran batoste è sempre stato positivo e ha tirato su il morale. Il rammarico da parte mia e dei ragazzi è non aver ripagato i suoi sacrifici”.