Derby della Mole, il giorno dopo: Juventus brutta, Torino arrembante

Derby della Mole

Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

C’è chi è deluso, chi festeggia, chi è amareggiato e chi si accontenta: il Derby della Mole divide opinioni e pensieri, anche il giorno dopo. Juventus-Torino finisce 1-1 all’Allianz Stadium, al termine di un match che ha visto i granata costruire di più, creare diverse occasioni, e che forse meritava anche la vittoria. La Juventus si è resa poco pericolosa dalle parti di Milinkovic-Savic. Il gol è arrivato su calcio d’angolo e le azioni offensive bianconere sono state respinte da una difesa solida e aggressiva, solita dello stile di gioco di Juric.

Derby della Mole: solita Juventus, solito gioco

Chi si aspettava una Juve diversa da un giorno all’altro dopo l’arrivo di Vlahovic, si sbagliava di grosso. Impossibile immaginare una mutazione completa di una squadra dopo l’arrivo di un singolo giocatore, che, seppur fortissimo, non può caricarsi sulle spalle altri 10 giocatori. Nel derby si è rivista la solita Juventus di inizio anno, dalle poche idee, conservativa e con un gioco ancora non identificato. La squadra di Allegri si adatta all’avversario, che per certi versi può sembrare una cosa positiva, ma se non si ha uno stampo di gioco ben preciso, è difficile trovare la quadra.

Non basta un muro come de Ligt ad evitare il gol del Torino, arrivato dopo diverse percussioni offensive dei granata e meritatissimo. Il centrocampo si è dimostrato ancora una volta l’anello debole della squadra. Poco fantasioso, macchinoso e dai pochi spunti offensivi. Zakaria non ha brillato, così come Rabiot e Locatelli, appannati e poco lucidi nell’impostare il gioco. Davanti il “povero” Vlahovic si è ritrovato a fare la guerra quasi da solo contro un colossale Bremer, che lo ha annullato e se lo è caricato sulle spalle come uno zaino di scuola. In tutto questo ci sono da considerare le tantissime assenze nella Juventus: Chiellini e Bonucci prima, Rugani e Dybala poi, che hanno messo in grande difficoltà la squadra.

Il calcio di Juric prende forma: il Torino è squadra

Se da un lato la Juventus non ha brillato, dall’altro il Torino ha meritato applausi e forse anche la vittoria, che purtroppo per i granata non è arrivata. Juric, come già detto in precedenza, ha rivoltato la squadra, dandogli un’impronta solida e organizzata. La manovra offensiva dei granata non è sempre avvolgente e continua nel corso del match, ma è equilibrata ed efficace quando serve.

Juric ha affilato le sue frecce. Sa chi può colpire in ripartenza grazie alle sue caratteristiche offensive (vedi Brekalo), chi può far salire la squadra, per esempio Belotti, e chi, grazie ai suoi inserimenti, può dare uno sprint in più all’attacco, come Pobega. Da sottolineare l’organizzazione minuziosa della difesa, che ha trovato la solidità grazie anche ad un colossale Bremer, che merita una menzione speciale. Il Torino ha dominato il gioco per diversi tratti del match. Nonostante il risultato, ottimo sulla carta, ma stretto per quanto visto in campo, i granata hanno risollevato la testa dopo la sconfitta contro il Venezia ed hanno dimostrato di poter competere con chiunque.

Bremer colossale: è il suo Derby della Mole

Lotta, corre, imposta, infonde tranquillità; Bremer è l’anima ed il cuore granata. La partita di ieri è stata un inno alla difesa pulita per il brasiliano, che non ha sbagliato un singolo intervento ed ha chiuso ogni ripartenza della Juventus. Per “colpa sua”, Vlahovic ha toccato pochissimi palloni. La marcatura asfissiante sul serbo è stata perfetta dall’inizio alla fine della sua gara. La sua centesima presenza con la maglia del Torino è stata ben onorata, e se il derby è stato pareggiato, buona parte è anche merito suo. Ogni suo intervento, ogni suo passaggio è fatto con estrema tranquillità ed efficacia, non a caso tra i bomber di Serie A, solo tre sono riusciti a segnare con lui in campo: Abraham, Giroud e Osimhen.

Juventus, frenata per la corsa Champions

Dopo il Derby della Mole pareggiato, in casa Juve ci sarà da riflettere anche sulla corsa Champions League, frenata dal misero punto guadagnato contro il Torino. Al momento i bianconeri sono ancora quarti con 47 punti, ma l’Atalanta deve ancora giocare (domani contro la Fiorentina), ed in caso di vittoria si porterebbe nuovamente in parità con la Vecchia Signora. Infatti a Dea è ad ora quinta con 44 punti conquistati ed una partita in meno giocata. Il calendario per la Juventus è in discesa da qui in poi. I prossimi match la vedranno contro Empoli, Spezia, Sampdoria, Salernitana, tutte partite da vincere per gli uomini di Allegri, e che potrebbero riportare il sorriso in squadra, ed anche in classifica.