Derby di Milano: i doppi ex della sfida

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Inter-Milan non è mai stata una partita banale. Una rivalità storica, una stracittadina che indipendentemente dalla posta in palio è da vincere per avere il predominio della città. Stavolta, però, dopo anni il derby è diventato il, o almeno uno dei match che vale una stagione non solo per il dominio della città, ma che vale anche un pezzo di scudetto importante. Giocare in una delle squadre è una sensazione particolare, un vanto da raccontare ai nipoti. Dieci giocatori hanno fatto approdo in entrambe le squadre: di passaggio in una, simbolo nell’altra, Pirlo e Seedorf ne sono lampante esempio.

I doppi ex

Se non fosse per l’assenza di un portiere, si potrebbe mettere nero su bianco una vera e propria formazione, che avrebbe il suo fulcro in attacco con la coppia certamente non banale Ibrahimovic-Vieri. In difesa a destra Thomas Helveg ha vestito a cavallo della stagione 1998-2003 la maglia del Milan collezionando 147 presenze per poi passare nell’agosto 2003 all’altra sponda di Milano, con meno fortuna: solo 23 presenze. Il terzino danese era diventato un uomo importante per il Diavolo, ma un rapporto travagliato e complicato con il presidente Berlusconi lo spinse a cambiare aria. Coppia centrale che potrebbe essere formata dal croato Simic e dal nostro Panucci, che hanno rispettivamente collezionato in rossonero 129 e 134 presenze, e 91 e 31 gettoni con il nerazzurro. A chiudere la linea difensiva Giuseppe Favalli che prima approdò nel 2004 all’Inter collezionando due Coppe Italia e una Supercoppa per poi trasferirsi al Milan e chiudere la carriera con il trionfo in Champions League contro il Liverpool ad Atene.

Centrocampo di qualità e quantità

Centrocampo che sarebbe di qualità, classe e quantità: per le prime due caratteristiche chiedere ai vertici dell’Inter di un tempo quanto si mangiarono le mani per aver ceduto Pirlo e Seedorf alla sponda rossonera. Il giovane Andrea prima dei trionfi in rossonero, passò all’Inter che lo ingaggio dal Brescia. La scintilla, nonostante il tifo del centrocampista per l’Inter non scoccò, e tra un prestito alla Reggina, il centrocampista passò al Milan nell’estate 2001: Ancelotti plasmò il carattere e gli diede continuità come vertice basso del centrocampo rossonero. I trionfi furono solo il seguito di un’intuizione avuta da Mazzone ai tempi del Brescia, e della perseveranza mostrata da Ancelotti. Un altro rimpianto nerazzurro è sicuramente Clarence Seedorf che arrivò a Milano, sponda nerazzurra per 50 miliardi di lire dal Real Madrid per poi collezionare 93 presenze. Alti e bassi in nerazzurro, apogeo in rossonero. L’olandese dopo due stagioni arrivò al Milan attraverso uno scambio di cartellini con Francesco Coco. Sempre con Ancelotti il centrocampista divenne l’unico giocatore della storia del calcio ad aver vinto nella sua carriera la Champions League (due volte in rossonero) con tre squadre diverse (Ajax, Real Madrid e appunto Milan).  A completare la linea mediana potremmo inserire per una questione di equilibrio la corsa la quantità di Muntari che ha trionfato sia con il Biscione sia con Diavolo. Con l’Inter (97 presenze) anche il ghanese faceva parte di quella spedizione nel cuore dei tifosi che culminò con il Triplete a Madrid targato Jose Mourinho. Dopo quella stagione l’ex Udinese passò per 5 milioni da una sponda all’altra: in rossonero arrivò subito il trionfo come Campione d’Italia con Allegri in panchina, collezionando in tre stagioni 83 gettoni.

Calhanoglu, in appoggio di Ibrahimovic e Vieri

Per chiudere lo schieramento torniamo ai giorni attuali. Chi ha fatto percorso inverso, dal Milan all’Inter è stato Hakan Calhanoglu che ha voluto fortemente il nerazzurro per vincere subito. Il centrocampista turco, infatti, in estate ha accettato l’offerta nerazzurra che era molto simile a quella famosa proposta contrattuale di Maldini. I rapporti con la società rossonera sicuramente non idilliaci, hanno spinto il classe 1994 al grande sgarbo, culminato con il gol al derby d’andata su rigore. Per lui il derby di oggi conterà un filino in più degli altri, visto che ha scelto il progetto di Inzaghi per vincere subito: il derby delle 18.00 potrebbe chiudere le porte dello scudetto alla sua ex squadra. Davanti coppia pesante, con il talento di Zlatan Ibrahimovic (che non ci sarà oggi) e la fame di gol di Christian Vieri. Partendo da quest’ultimo, collezionò in nerazzurro ben 190 presenze, mentre in rossonero solo 14 presenze a fine carriera.

Se si parla di derby, però, non si può non prendere in considerazione Zlatan Ibrahimovic che è sempre stato decisivo indipendentemente dal lato in cui giocasse. Dopo la parentesi con la Juventus, lo svedese ha poggiato i suoi trionfi italiani con l’Inter di Roberto Mancini a suon di gol 67 in tre stagioni in 117 presenze. Poi il famoso scambio con Eto’o, l’approdo al Barcellona per una stagione, il rapporto complicato con Messi e Guardiola lo fecero tornare in Italia dopo solo una stagione. Galliani fece di tutto per portare lo svedese a Milano e ci riuscì nel 2011. Un amore a prima vista fra Zlatan e il Diavolo, tale da spingerlo a ritornare quando il fuoco rossonero si era affievolito: dopo due stagioni soprattutto per lo svedese, che non sarà della partita oggi, il Milan potrà continuare a coltivare in caso di vittoria il sogno scudetto.