Deschamps, “Allenare ora è più difficile di 15-20 anni fa”

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Il ct della Francia Didier Deschamps non si nasconde in un’intervista rilasciata ad Eurosport.

L’OBIETTIVO

L’obiettivo è solo quello di vincere e bissare il trionfo mondiale del 2018 per scrivere ancora la storia. “Posso dire di essere felice soLo se raggiungo la vittoria, che in questo sport è tutto” sostiene Deschamps, determinato a prendersi la rivincita dopo la finale persa in casa con il Portogallo nel 2016, “Non so se sia quella la partita che sceglierei di rigiocare se mi guardo indietro. Se la avessimo rigiocata, sono sicuro che avremmo vinto”.

“A livello personale non penso di avere un ego smisurato. So di avere fatto cose importanti e quello che voglio fare è vincere ancora. Questo è il nostro sport”, afferma Deschamps. Non si fa problemi quando, come spesso capita, la stampa non include il suo nome tra i grandi allenatori del calcio mondiale: “Non mi interessa, guido la nazionale francese che è diversa da un club. Non sono d’accordo soltanto quando dicono che la mia Francia si difende più che attaccare. Non ho mai bloccato uno dei miei centrocampisti dicendogli di non andare avanti”.

IL PASSATO

L’inizio di carriera da allenatore è stato il periodo probabilmente più difficile per Deschamps che ammette:“Avevo poca esperienza e non pensavo di diventare allenatore immediatamente dopo il ritiro. Ero al Monaco e le cose non andavano bene ma quell’esperienza mi ha fatto capire che cosa non dovevo fare con il gruppo di calciatori che avevo a disposizione”.

Infine Deschamps parla degli allenatori avuti da giocatore, in particolare Marcello Lippi: “Non voglio togliere nulla ad allenatori come lui da cui ho imparato tantissimo ma il calcio ora è molto diverso da 15-20 anni fa. Non possiamo fare ancora le stesse cose di quel periodo. Probabilmente a livello mediatico ora è tutto più difficile. Ci sono pressioni che prima non avevamo.”