Doku, il talentino a sorpresa che ha fatto patire gli azzurri

Doku

(Photo by Imago Images)

Che serata per l’Italia, vittoriosa contro il Belgio in una sfida giocata con carattere e lampi di pregevole qualità tecnica. Un match che ha tenuto i tifosi col fiato sospeso prima dell’esplosione per la semifinale conquistata contro la Spagna. La notte di Barella e Insigne, dell’unione del gruppo azzurro attorno all’infortunio di Spinazzola. La notte del muro invalicabile Bonucci-Chiellini. Tante ‘ fotografie’ diverse nell’album della vittoria azzurra che, ora, vuole continuare a sognare per la conquista dell’Europeo. Tra gli avversari del gruppo di Mancini, tuttavia, è spiccata la prestazione del giovane Jeremy Doku, schierato un po’ a sorpresa nell’undici iniziale di Roberto Martinez.


Nelle quattro sfide antecedenti il quarto con l’Italia, solo una volta si era potuto vedere Doku in campo. 76 minuti nella sfida contro la Finlandia. Sempre in panchina contro Russia, Danimarca e Portogallo con neppure una breve apparizione da subentrato. Il forfait di Eden Hazard ha costretto il CT spagnolo ad una rivisitazione tattica e, a sorpresa, ha optato per Jeremy Doku dal primo minuto. Il laterale del Rennes si è destreggiato in una prova di grande qualità, esplosività e tempi perfetti d’inserimento. Ne ha fatto le spese principalmente Di Lorenzo, così come il resto della retroguardia azzurra. Il terzino del Napoli ha causato il discusso rigore di fine primo tempo, tentando di arginare il classe 2002.


Al di là del penalty, Doku è stato un pericolo costante per tutti i novanta minuti. Movimento perpetuo, in profondità e in diagonale. Accelerazioni devastanti, tocchi pregevoli nella transizione offensiva del reparto avanzato belga ed una perenne incisività. Jeremy Doku è uno dei talenti più puri del Rennes, dove milita un altro 2002 di talento cristallino come Eduardo Camavinga. I francesi hanno speso ben 26 milioni di euro nel mercato estivo-autunnale del 2020 per acquistarlo dall’Anderlecht.


La sua prima stagione in in Ligue 1 si è conclusa con il pregevole score di 2 gol e 3 assist, a fronte di 30 presenze ad appena 18 anni. La Gazzetta dello Sport ha rivelato un curioso retroscena di quando, quattro anni fa, il Liverpool si interessò fortemente a lui ma scelse di continuare all’Anderlecht su consiglio di Lukaku. Doku commentò il mancato approdo ai Reds affermando: “Se davvero al Liverpool piaccio così tanto a 15 anni, tornerà anche più tardi. Sta a me giocare bene”. Tecnica e personalità che fanno di Doku un talento con un futuro tutto da scrivere.