Donnarumma, la vittoria di Raiola e la fine del tormentone

Donnarumma

Credit: imagoimages

C’è di buono, nell’accordo ormai ad un passo tra Donnarumma ed il PSG, che la telenovela estiva, una delle tante, arriverà alla fine prima ancora dell’inizio dell’Europeo. Che era poi l’auspicio del ct Roberto Mancini. Nell’episodio finale, ma questo non è uno spoiler, sono tutti felici. Il PSG, che senza pagare un euro di cartellino si assicura uno dei migliori portieri in circolazione, con un futuro tutto da scrivere. Donnarumma, che arriva in uno dei club più forti, tecnicamente ed economicamente d’Europa. Raiola, il procuratore dipinto come il male assoluto del calcio che, alla fine, ha ottenuto per il suo assistito esattamente ciò che chiedeva.

In tutto, 60 milioni di euro in 5 anni: 10 milioni di euro a stagione più 2 di potenziali bonus. Tanto, tantissimo, decisamente più dei 7 milioni offerti del Milan, e che secondo la vulgata popolare Donnarumma avrebbe dovuto accettare al volo. Per riconoscenza, per opportunità, perché c’è la crisi. La firma, quando arriverà, sul contratto che lo legherà al PSG, sarà l’ultimo schiaffo alla retorica del calcio popolare, che tanto male si confà al calcio dei grandi club europei. Davvero qualcuno pensava che aver fermato la Superlega potesse riavvicinare questo calcio ai suoi tifosi? Perché la realtà racconta ben altro.

Donnarumma, che da professionista, scegliendo il PSG vince due volte, sul piano sportivo e sul piano economico, ha messo a nudo nel giro di un giorno la debolezza di tante cose scritte in queste ultime settimane. Certo, il dualismo con Keylor Navas non sarà di facile gestione. E siamo anche d’accordo che avere due portieri così in squadra e a bilancio sia un lusso inutile, ma stiamo parlando del PSG di Neymar e Mbappé, ossia di un qualcosa che con la logica e le ristrettezze economiche dei comuni mortali non ha nulla a che fare.

E questo non vuol dire che ci piaccia, anzi. Ma è così che funziona. A Parigi come a Madrid, dove Alaba ha firmato un contratto che ha ben poco da invidiare a quello di Donnarumma, senza neanche avere dalla sua la giovane età. E poi, il voltafaccia di Wijnaldum, che dopo mesi di corteggiamento da parte del Barcellona, ha ceduto al fascino discreto della Tour Eifel, anche lui. Per non parlare di quello che potrebbe succedere in estate, con Haaland intenzionato a lasciare il Borussia Dortmund. Senza dimenticare il solito Real, soffocato dai debiti, che sogna di strappare proprio al PSG il talento più grande della sua generazione: Mbappé.