Il curioso caso ‘a luci rosse’ dell’FC Emmen

Il calcio è strano, Beppe” asseriva Fabio Caressa. Come dargli torto. A tal proposito, si sa: il calcio regala sorprese, talvolta vere e proprie stranezze, in questo caso la “stranezza” arriva dall’Olanda. Forse, più che stranezza, si può parlare di episodio alquanto bizzarro. Nello specifico, un caso a luci rosse che, incredibilmente, riguarda l‘Emmen, squadra dell’omonima città a Nord dei Paesi Bassi, nella provincia di Drenthe. Negli ultimi giorni, l’Emmen si è trovato invischiato in un vero e proprio scontro istituzionale. Il club, promosso per la prima volta nella massima serie nel 2018, aveva concluso un accordo di sponsorship con la EasyToys, azienda produttrice di “sex toys”: dalle bambole gonfiabili ad altri strumenti di stimolazione, fino ad oggetti dell’area sadomaso.

Non si trattava di una semplice collaborazione commerciale, difatti, pare che la EasyToys sarebbe stato il jersey sponsor dell’Emmen. L’accordo prevedeva il versamento annuale di 500 mila euro, al fine di esporre il proprio nome sulle maglie dei calciatori.

L’iniziativa è stata, purtroppo o per fortuna, stroncata sul nascere. La KNVB, la Federazione olandese, ha infatti bloccato l’accordo rivalendosi dei principi di rispetto verso il pubblico, in particolar modo, quello appartenente ad una fascia d’età bassa. La Federazione, infatti, ha fatto sapere che tale accordo non tiene conto del fatto che, il calcio, deve poter essere accessibile a tutti: giovani e meno giovani. Risulta difficile accettare uno sponsor a luci rosse, neppure per assonanza con i colori dell’Emmen.

Il club olandese non ha accettato di buon grado la decisione. I vertici dell’Emmen, infatti, tramite un comunicato, hanno riferito di aver accolto la scelta con “stupore e dispiacere” oltre a “non esser disposti ad abbandonare la prospettiva di uno sponsor principale“. La squadra, intanto, ha giocato la prima di campionato senza sponsor sulla maglia.

Anche la EasyToys ha voluto commentare l’accaduto, tramite le parole del presidente Eric Idema: “Aspettiamo che ci sia una visione maggiormente positiva sul nostro commericio, affinchè si possa contribuire ad abbattere i tabù che ancora pesano sulla nostra industria“. Il CEO ha aggiunto: “La decisione della KNVB dimostra, ancora una volta, il fatto che l’erotismo e la sessualità siano ancora temi scomodi per qualcuno“.

Una vicenda curiosa che, quasi sicuramente, farà ancora a discutere. I Paesi Bassi, tramite le loro scelte politiche, hanno dimostrato negli anni di avere un pensiero avanguardista, basti pensare alla legalizzazione della prostituzione, così come delle droghe leggere. Questa volta ha prevalso lo spirito “censore”, seppur con valide motivazioni. Vedremo come andrà a finire.