Eriksen e Kjaer a 100 presenze in nazionale: ora il derby

Kjaer Eriksen

(Copyright: Toby Melville)

Christian Eriksen e Simon Kjaer hanno sicuramente trovato in quella di ieri una serata da ricordare. Per il centrocampista dell’Inter ed il centrale del Milan è arrivata la presenza numero 100 con la maglia della propria nazionale.

Un traguardo raggiunto finora solamente da altri otto giocatori nella storia della Danimarca. Fra questi alcune leggende del calcio come Michael Laudrup e Peter Schmeichel.

I due hanno potuto fregiarsi anche di un’importante vittoria ai danni della nervosa Inghilterra di Southgate (espulsi Maguire e James), propiziata da un rigore proprio dell’interista.

Se in nazionale Eriksen e Kjaer condividono un momento fortunato, nei club le strade dei due danesi si incrociano sotto diversi aspetti. Se infatti il difensore sbocciato a Palermo sta divenendo imprescindibile per il Milan (e non solo per la mera carenza di centrali a disposizione di Pioli), l’ex Tottenham ancora non è riuscito a raggiungere un posto fisso fra i titolari di Conte.

I due inoltre sono chiamati proprio dal prossimo appuntamento a sfidarsi, nel Derby della Madonnina in programma sabato alle 18.

Kjaer ha parlato a Ekstrabladet del suo buon periodo. “Sono arrivato a un punto della mia carriera in cui ho trovato la felicità al Milan. Spero di rimanerci a lungo. La Premier League mi ha tentato, ci sono state delle opportunità. Ma mi è sempre piaciuto il clima caldo e la buona cucina”.

Eriksen
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Per Eriksen invece parole di apprezzamento alla Nazionale durante l’ultima conferenza stampa. “Sono felice di tornare ogni volta (in nazionale, ndr) perché qui gioco e sono contento. Naturalmente, come tutti sanno, tante cose sono cambiate: non gioco più tanto quanto al Tottenham, ma non è cambiato nulla. Sono entusiasta quando vengo in nazionale, non importa in quale club io giochi. Sono felice qui, il c.t. mi  fa giocare“. Dichiarazioni che sembrano indirizzate più in Italia che in Danimarca. Un’amplificazione di una situazione fortemente diversa da quella vissuta all’Inter, con un’insofferenza che non ha mai taciuto.

Da una parte e dall’altra dunque, motivazioni che possono e devono spingere i due danesi a portare il momento positivo vissuto in nazionale anche a Milano, già a partire da sabato.