Eriksen, l’arbitro Taylor: “Situazione più impegnativa della mia carriera”

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Come riportato dal The Sun, l’arbitro Anthony Taylor ha parlato per la prima volta da Danimarca-Finlandia, partita nella quale Christian Eriksen ha avuto un arresto cardiaco ed è stato rianimato sul campo da gioco. Da tutto il mondo sono piovuti i complimenti per come il direttore di gara aveva gestito la situazione ed ora, a poco più di un mese di distanza dall’evento, ha deciso di parlare di cosa ha provato in quel momento.

Taylor ha detto di aver subito capito che la situazione era molto seria, in quanto ha chiesto assistenza medica mentre il capitano danese, Simon Kjaer, ha immediatamente messo il suo compagno in posizione laterale, assicurandosi che la lingua non potesse soffocarlo: “Ero a 10 metri di distanza, guardandolo direttamente. Non c’era nessuno vicino a lui. Vedo chiaramente che c’era qualcosa di gravemente sbagliato e si poteva anche dire dall’espressione sul suo viso che era in grave difficoltà. Quello che dobbiamo ricordare è che la principale responsabilità dell’arbitro è la sicurezza dei giocatori, che si tratti di una gamba rotta o di un arresto cardiaco. Prima gli dai cure mediche, meglio è“.

Ma se l’arbitro inglese si è adoperato velocemente per chiedere aiuto ed ha mantenuto il sangue freddo, chi va ringraziato, sono altri: “I veri eroi sono i medici che hanno fatto il massaggio cardiaco e Simon Kjaer che l’ha iniziato. Ricordo vividamente poco prima che riportassimo dentro le squadre. Un addetto alla sicurezza è venuto da me chiedendo il permesso a sua moglie di essere sul campo. Per me, ovviamente andava bene”.

Non è la prima volta che Taylor è stato coinvolto in una situazione simile ad una partita. I suoi dieci anni di esperienza nel servizio penitenziario lo hanno mantenuto freddo di fronte ad una situazione così difficile. Ha spiegato: “Ho già assistito ad un arresto cardiaco improvviso, quando arbitravo Burnley e Newcastle. Uno dei miei colleghi, Eddie Wolstenholme, ha avuto un arresto cardiaco nello spogliatoio e abbiamo ritardato il calcio d’inizio. È successo durante lo scambio dei fogli tra le squadre”.

La sua gestione della situazione a Copenhagen è stata elogiata dal capo degli arbitri UEFA Roberto Rosetti. Ma ci sono state alcune critiche per il fatto che la partita è stata riavviata meno di due ore dopo, non ultimo dal manager danese Kasper Hjulmund: “Quando si è trattato di una decisione sulla ripresa del gioco, che ovviamente è stata discussa, è stata presa in pieno accordo con entrambi i gruppi di giocatori e le federazioni. I giocatori avevano parlato con Christian su FaceTime. Christian aveva effettivamente detto loro di finire la partita. È stata sicuramente la situazione più impegnativa della mia carriera, ma evidenzia l’importanza di gestire le persone e le emozioni. La gente pensa che gli arbitri non abbiano cuore e siano lì solo per rovinare i pomeriggi, ma la linea di fondo è capire come le persone si sentono e reagiscono. Probabilmente mi ha colpito un po’ di più il giorno seguente, quando stavo viaggiando verso il nostro ritiro ad Istanbul. Ti fa capire quanto possa essere preziosa la vita“.