ESCLUSIVA CIP, Pistocchi: “Alcaraz colpo intelligente. La Juve è da Scudetto”

CIP Pistocchi

(Photo by Marco Bertorello, Gettyimages) calcioinpillole.com

Il noto giornalista e opinionista sportivo Maurizio Pistocchi è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Calcioinpillole per parlare dei temi più importanti nell’attualità del nostro calcio. 

31 gennaio ultimo giorno del calciomercato invernale e ancora tanti club che si stanno muovendo alla ricerca del giusto colpo per rafforzare le rispettive rose in vista della seconda parte di stagione. Anche noi di Calcioinpillole siamo presenti direttamente all’Hotel Sheraton di Milano, sede di chiusura di questa sessione di trasferimenti di gennaio.

In collegamento ai microfoni di CIP abbiamo avuto il piacere di incontrare Maurizio Pistocchi, celebre giornalista sportivo intervistato dal nostro inviato Federico Draghetti in merito alle notizie di mercato e con un focus sui dibattiti arbitrali nati nelle scorse settimane.

CIP Pistocchi
(Photo by Marco Bertorello, Gettyimages) calcioinpillole.com

Esclusiva CIP, intervista a Maurizio Pistocchi: “Alcaraz è un ottimo prospetto, è stato un colpo intelligente della Juventus. Loro hanno una squadra forte e che può vincere il campionato non avendo le Coppe, ma deve migliorare nel gioco. All’interno della classe arbitrale c’è uno scontro politico, agli arbitri mancano didattica e guida”

D: Partiamo dal colpo più caldo che c’è stato in questa mattinata vale a dire Alcaraz alla Juventus. Un prospetto interessante, classe 2002. Un prestito oneroso di circa 3 milioni di euro e un diritto fissato a 45 milioni. Cosa ne pensi?.

R: “Inanzitutto il partirei da un discorso. La Juventus sta giocando da inizio stagione con il 5-3-2 e i centrocampisti sono sempre stati Locatelli, Rabiot e McKennie, con qualche comparsata di Miretti. Io penso che i tre titolari abbiano fatto bene anzi anche di più. Ad esempio uno come McKennie lo trovo molto sottovalutato ma che merita di essere titolare in Serie A per come fa le due fasi. 

Alcaraz è sicuramente un ottimo prospetto. Lui lo conosco da quando giocava nel Racing in Argentina. Ha grande qualità ed è una mezzala destra definibile box-to box. Sa fare le due fasei e negli ultimi 20 metri è un giocatore molto pericoloso. A mio modo di vedere è un giocatore di rilievo. Penso che la Juventus abbia fatto un’operazione intelligente perché col prestito può valutarlo se è adatto a giocare in A. Il difetto è che non prende un giocatore totalmente pronto, uno di talento ma da rifinire.

Io penso che la Juventus abbia una squadra molto forte, nonostante alcuni addetti ai lavori pensano che abbiano una rosa inferiore alle altre. Ma Szczesny è un nazionale, Bremer è un nazionale, cosi come Alex Sandro, Danilo, Locatelli, Rabiot, Kostic, Chiesa e Vlahovic. Penso che la Juventus sia forte e che con Alcaraz abbia fatto un bel colpo“.

D: Visto che hai parlato di Juventus lo prendo come assist per paragonarla alla rosa dell’Inter, che spesso vengono citate assieme. Chi è la rosa più forte per te? Sei d’accordo che i nerazzurri siano migliori?.

R: “La Juventus ha la rosa più profonda del campionato e ha la possibilità di non giocare le Coppe. E si allena tutta la settimana per fare la partita della domenica e questo è un vantaggio enorme rispetto a chi ha l’impegno infrasettimanale. Io ricordo che ai tempi del Milan, da Sacchi ad Ancelotti si diceva che lo stress che porta la Champions è qualcosa di enorme e che priva i giocatori sia nel fisico che nella testa. 

La Juventus è fin dall’inizio candidata a vincere il campionato e ha l’allenatore considerato tra i più bravi e quello più pagato, visto che percepsice quasi 7,5 milioni di euro a stagione. Dal punto di vista del gioco invece non ci siamo. Contro l’Empoli, seppur in dieci hanno concesso il 61% del possesso palla agli avversari volendo sfruttare soprattutto contropiede e palle inattive. La Juve deve migliorare in questo. 

Io in estate dicevo che sarebbe stata una follia lo scambio Vlahovic-Lukaku. Ma non solo per la differenza d’età ma anche perché Vlahovic è un giocatore straordinario e ha delle giocate che Lukaku non possiede. Vlahovic ha segnato tanto e poi ha avuto fuori Chiesa ed è esploso Yildiz, che è un giocatore che a me piace molto e sarebbe bello vederlo trequartista. Io penso che la Juventus sarà una squadra che si giocherà il campionato fino all’ultimo. Una squadra che concede pochissimo e che riesce a sfruttare al massimo quello che crea in attacco

Negli ultimi due anni la Juventus ha fatto male. In questa stagione invece sta facendo meglio. La Juventus si difende benissimo, ma ha un’organizzazione d’attacco molto limitata rispetto alle potenzialità. Un altro giocatore che mi piace molto è Iling-Junior. Uno che strappa ed è veloce fala differenza in Serie A. 

Penso anche che avrebbero fatto meglio a tenersi Dragusin, il centrale del Genoa e che poi è passato al Tottenham. Sono anche curioso di capire il prossimo mercato della Juve, da quello che mi dicono molti giocatori con ingaggi molto alti potrebbero finire sul mercato perché i conti non sono buoni e perchè il club sta facendo un progetto diverso e basato più sui giovani che vengono dall’Under 23, come possono essere Nicolussi-Caviglia o Miretti, che è un giocatore che mi piace ma che ha anche difetti dovuti alla giovane età”.   

D: Ti chiederei di cosa ne pensi di tutto il caos arbitrale avvenuto nelle ultime settimane. Dall’arbitro de Le Iene a tutto quello che è successo prima. C’è un problema arbitri in Italia? Ci sono direttori di gara poco competenti?. Il VAR ha creato più polemiche che altro.

R: “Inanzitutto è chiaro che in questo momento c’è una situazione di disagio in seno all’AIA perché ci sono due correnti che si scontrano in vista delle prossime elezioni. Elezioni che ci saranno a marzo e le due correnti sono una quella di Pacifici e una con Rocchi e il vecchio Presidente Trentalange. 

All’interno di queste correnti ci sono degli arbitri scontenti e c’è soprattutto a mio modo di vedere in una classe arbitrale attuale non all’altezza del passato e dove ci sono pochi arbitri di qualità, una evidente difficoltà nel rapporto tra la gestione dell’arbitro di campo e il VAR.

Difficoltà che è accentuata dal protocollo. Un protocollo sbagliato e che recita: “Il VAR può intervenire solo in caso di chiaro ed evidente errore. Ma chi è che decide quando l’errore è chiaro ed evidente? Ci devono essere delle specifiche diverse. 

Se il VAR può intervenire in caso di possibile errore, allora diventa uno strumento utile dove ci può essere un dialogo con l’arbitro dove viene segnalato un fallo in area e invitando l’arbitro di campo ad andarlo a rivedere. La tecnologia è un grande vantaggio per gli arbitri e bisogna cercare di aiutarla e di aiutare gli arbitri

Va detto che all’interno di questo discorso ci sono delle precise responsabilità di Rocchi. Quando io lavoravo a Pressing e seguivo tutte le partite, alla fine del campionato 1993/1994 mi chiamò Casarin (ex capo degli arbitri all’epoca) che mi chiese se potevo preparargli una cassetta con tutti gli episodi più significativi per preparare gli arbitri per il Mondiale di quell’anno.

Questo dovrebbe fare Rocchi tutte le settimane, bisognerebbe che gli arbiri avessero a disposizione una specifica tecnica che chiarisce tutti gli episodi più importanti

Ad esempio parliamo del caso Sommer-Nzola. Nella partita Cagliari-Frosinone arbitrata da Pairetto c’è stato un episodio simile seppur con una diversa dinamica. Il portiere del Frosinone in uscita bassa ha preso la palla e poi ha travolto il giocatore del Cagliari. Il dialogo è stato immediato dove è stata valutata la variabile che il portiere ha preso prima la palla.

Allora come è possibile che il VAR Marini in Fiorentina-Inter non si è accorto che Sommer prende prima la palla, una cosa che si vede benissimo? E poi c’è il contatto ma è una dimanica di gioco. Il portiere deve uscire in quella situazione ed è l’unico giocatore dei 22 in campo che può usare le mani. Se tu impedisci ai portieri di usare le mani lo trasformi in un giocatore di movimento. 

Queste specifiche gli arbitri e il VAR le devono conoscere. Il dialogo Pairetto-VAR in Cagliari-Frosinone di una settimana prima, non può diventare una situazione totalmente opposta la settimana dopo. Ci vuole una didattica e andrebbe fatta con gli esempi e gli esempi li deve dare chi dirige. E io ho la sensazione che gli arbitri siano lasciati un po’ soli a se stessi. 

Proprio perché è tutto troppo soggettivo ci vuole una didattica e una casistica molto precisa e molto ampia. Sui falli di mano ormai tutti fanno come li pare. Ormai non si capisce. Ad esempio due settimane fa alla Roma è stato fischiato un calcio di rigore per fallo di Llorente, dove il giocatore salta di testa e dove la palla gli finisce sul braccio.

Viene valutato braccio largo, ma provate a saltare tenendo le braccia attaccate al corpo, è impossibile. La metà dei calci di rigore che vedo concessi in Italia oggi, non esistono. Sono falli che non stanno nè in cielo nè in terra. Impediscono ai giocatori di fare il loro lavoro in campo. 

Ci sono delle cose che vediamo ogni settimana che fanno pensare che questi arbitri non abbiano una guida. Io ho sempre pensato che gli arbitri dovrebbero essere professionisti pagati benissimo e che chi non si rivela all’altezza a fine stagione, deve andarsene a casa”.