Esonero Mazzarri, insulti a squadra e Giulini: i motivi dell’addio
L'esonero di Mazzarri dal Cagliari fa discutere: l'allenatore non sarebbe stato esonerato ma licenziato, per alcuni insulti rivolti a giocatori e società.
04/05/2022
11:42
• Tempo di lettura: 2 minuti
Tempo di lettura: 2 minuti

(Photo by Getty Images)
É ufficiale da due giorni l’esonero di Walter Mazzarri come allenatore del Cagliari. I sardi sono a rischio retrocessione. Fatali sarebbero state le ultime due sconfitte in campionato: quella contro il Genoa del 24 aprile e quella contro il Verona in casa del 30 aprile. Il club rossoblù è quartultimo in classifica a soli 2 punti dalla Serie B. Per evitare il fallimento il presidente Giulini ha deciso di esonerare il suo allenatore. Ma secondo l’Unione Sarda, il quotidiano sardo, l’ex allenatore di Napoli e Inter non sarebbe stato esnoerato, bensì licenziato.

Esonero Mazzarri, le cause dell’addio

La separazione tra Mazzarri e il Cagliari non sarebbe stata indolore. L’allenatore, infatti, sarebbe stato licenziato per una serie di insulti lanciati sia al gruppo squadra che al presidente Giulini. “Spogliatoio di vermi”, questa sarebbe la frase incirminata che avrebbe portato alla rottura definitiva. C’è da capire se Mazzarri queste parole le abbia rivolte direttamente ai suoi ex giocatori in un duro confronto faccia a faccia, oppure esse siano state riportate da terze parti.
Il quotidiano sardo parla di licenziamento e non di esonero per motivi economici. In caso di esonero la società dovrebbe pagare il suo allenatore fino all’ultimo giorno di contratto: in questo caso si parla di 5 milioni di euro fino al 2024 (l’attuale contratto di Mazzarri) più la penale. Con il licenziamento, invece, il club non deve nulla all’allenatore, anzi potrebbe chiedere i danni di immagine al club da parte del suo dipendente.