EURO 2020 a porte aperte, l’Inghilterra è in pole

Verso EURO 2020

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Sembra assurdo, ma a pochi mesi dall’inizio di EURO 2020 non si sa ancora quali saranno gli stadi che ospiteranno le gare della fase finale. Il format originale, quello di una rassegna itinerante in giro per il Vecchio Continente, resta in piedi. Ma i dubbi e le difficoltà sono ancora tutti sul tavolo, perché l’Europa è alle prese con la terza ondata della pandemia, e la campagna vaccinale procede a rilento. Da più parti si è fatta largo l’ipotesi di un torneo a porte chiuse, come siamo ormai abituati da un anno a questa parte. Una prospettiva che la Uefa non vuole neanche immaginare, e ieri ci ha pensato il presidente Aleksander Ceferin a ribadirlo, ai microfoni di Sky Sport.

“Stiamo lavorando a diversi scenari. Ma l’unica certezza che possiamo dare è che l’opzione di giocare qualsiasi partita di EURO 2020 in uno stadio vuoto è fuori discussione. Ogni città dovrà garantire la presenza di tifosi durante le partite”, ha spiegato il presidente della Uefa. Aggiungendo che “Lo scenario ideale è giocare il torneo nelle 12 sedi originali. Ma se ciò non sarà possibile andremo avanti in 10 o 11 Paesi nel caso in cui una sede non dovesse soddisfare le condizioni richieste”.

In effetti, la realtà è più complessa di così, perché sono tanti i Paesi, ad oggi, in cui è difficile fare previsioni. Così come dare una risposta definitiva entro il 20 aprile, la data segnata sul calendario dalla Uefa per decidere le città che ospiteranno le partite di EURO 2020. La speranza è ancora quella di confermare lo schema originale, con Amsterdam  (Johan Cruyff Arena), Baku (Stadio Olimpico), Bilbao (San Mames), Bucarest (Arena Nationala), Budapest (Puskas Arena), Copenaghen (Parken Stadium), Dublino (Aviva Stadium), Glasgow (Hampden Park), Londra (Stadio di Wembley), Monaco di Baviera (Allianz Arena), Roma (Stadio Olimpico) e San Pietroburgo (Stadio Krestovsky).

In alternativa, avanza la candidatura dell’Inghilterra. Dove la campagna vaccinale è già a buon punto, e la riapertura degli stadi, secondo i piani del Governo Johnson, è già prevista per la finale di FA Cup. Inutile dire, poi, che non ci sarebbe alcun tipo di problema logistico, visto la quantità e qualità degli impianti garantiti dal Paese britannico.