Euro 2020, le pagelle dell’Italia: Bonucci-Chiellini super coppia da 9

Photo Andrea Staccioli / Insidefoto

E finalmente il sogno si è avverato. L’Italia dopo 53 anni torna sul tetto d’Europa al termine di un grandissimo Europeo giocato con coraggio, voglia di rivincita e tanto amore per il nostro Paese. Quella che gli azzurri hanno regalato ad una Nazione intera è stata una rinascita dopo il dramma sportivo del 2018, quando la Nazionale non riuscì ad accedere ai Mondiali di Russia. Ma anche dopo il periodo più buio della nostra storia, con la pandemia che ci ha colpito più di un anno fa. Grazie agli azzurri siamo tornati finalmente ad abbracciarci a stare insieme e a gioire per un’impresa immensa.

Queste le pagelle di EURO2020 dell’Italia

Mancini 10: voto massimo per il vero condottiero di questa Nazionale. Il Mancio ha saputo ridare un’identità ad una Nazionale umiliata tre anni fa contro la Svezia per il mancato approdo ai Mondiali di Russia 2018. L’unico a crederci fin dall’inizio. Ha messo a segno 34 risultati utili consecutivi, insomma nessuna sconfitta da quando ha in mano la Nazionale italiana. L’abbraccio finale con l’amico e fido compagno Gianluca Vialli è l’immagine simbolo di questo Europeo.

Donnarumma 10: l’uomo di Euro 2020 proclamato ieri sera a Wembley. Gigio c’è sempre stato. Le sue parate hanno tenuto a galla la Nazionale, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà. La sua parata sul rigore calciato da Morata nella semifinale contro la Spagna, ci ha regalato il lascia passare per la finale. Ieri sera ha neutralizzato due dei tre rigori sbagliati dagli inglesi facendo esultare l’Italia intera.

Chiesa 9: ha iniziato da riserva e ha finito da titolare questo Europeo. Uno dei migliori contro l’Austria, dove ha messo a segno il gol del vantaggio azzurro ai supplementari. Quando è entrato in campo ha sempre spaccato in due la partita con le sue improvvise accelerazioni sulla fascia.

Bonucci e Chiellini 9: coppia inossidabile, compatta che non ha lasciato passare nessuno, nemmeno un gigante come Lukaku. Luis Enrique in semifinale ha lasciato in panchina Morata per non darlo in pasto a loro due. Grande prestazione di Leonardo, dopo il rigore messo a segno contro la Spagna, è suo il gol del pareggio di ieri sera. Ottima anche la realizzazione dagli 11 metri.

Spinazzola 8,5: il migliore degli azzurri fino a quel maledetto infortunio nel match dei quarti contro il Belgio. Fino ad allora era stato devastante sulla fascia correndo avanti e indietro per 90 minuti. Peccato davvero per il problema al tendine d’Achille.

Verratti, Jorginho, Barella 8,5: semplicemente insostituibili. Il vero motore di questa Nazionale. Jorginho ha vinto la Champions League, segnato il rigore decisivo contro la Spagna e sbagliato quello contro l’Inghilterra. Verratti ha dettato il passo, Barella ha corso per tutti, pagando nel finale l’enorme sforzo.

Locatelli 7: impeccabile nel match contro la Svizzera, dove ha messo a segno una doppietta. Con il ritorno di Verratti ha perso il posto da titolare, ma il suo Europeo rimane di grandissimo livello.

Insigne 7: uno degli uomini di cui Mancini non ha potuto fare a meno. Letale il suo tiro a giro contro il Belgio. Non sempre continuo il suo rendimento, ma quando è in serata è formidabile.

Pessina 7: si è fatto trovare pronto quando serviva, cioè a gara in corso e deciderla. Contro il Galles, da titolare, ha segnato il suo primo gol all’Europeo. Ma quello davvero indimenticabile resterà il secondo contro l’Austria al supplementare, quello che ci ha spalancato le porte dei quarti di finale.

Di Lorenzo ed Emerson 6,5: il giocatore del Napoli ha preso il posto dell’infortunato Florenzi il secondo quello di Spinazzola. Ordinati e perfettamente inseriti nei meccanismi di difesa, Di Lorenzo ha l’unica colpa nell’essersi perso Show dopo due minuti nella finale, un errore che poteva costarci caro.

Berardi 6,5: titolare nel girone, è partito subito alla grande propiziando l’autogol nel primo match contro la Turchia. Alla distanza ha subito il ritorno di Chiesa

Immobile 6: Forse l’unica nota stonata. Dopo le grandi prestazioni con la maglia biancoceleste, era lecito aspettarsi qualcosa in più. Due reti nelle prime due gare, poi niente più. Troppo distante dalla porta e spesso impreciso.

Belotti e Bernardeschi 6: hanno saputo sfruttare al meglio le occasioni date loro da Mancini. Non hanno inciso veramente, ma si sono fatti valere. Belotti non ha segnato, ma ha lottato come sa fare, si è sacrificato, ha subito i falli giusti nel momento giusto. Bernardeschi ha  segnato entrambi i rigori nelle serie finali contro Spagna e Inghilterra, e tanto basta.