Euro 2020, Spagna: un attacco ritrovato da 11 gol in 3 partite

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Difficile da analizzare l’avversario che domani l’Italia di Roberto Mancini si troverà di fronte nella semifinale di Wembley. L’Europeo della Spagna è partito malissimo, quasi in maniera sorprendente. Non solo in campo ma anche sui social, dove lo juventino Alvaro Morata è stato minacciato di morte per i suoi gol mancati. Ma alla terza gara la svolta: il 5-0 contro lo Slovacchia è valso il passaggio agli ottavi di finale e la squadra è migliorata soprattutto sul lato mentale e motivazionale. Luis Enrique ha difeso i suoi nei momenti di difficoltà e questa fiducia è stata ripagata. Gli ispanici si sono ripetuti anche nel 3-5 contro la Croazia. La squadra, ora, è compatta e determinata, convinta e arrabbiata.

Il punto di forza è l’attacco

Anche se il gioco è stato spesso carente, a parlare nel calcio sono i numeri. 11 gol nelle ultime tre partite. Dopo che nelle prime due giornate non ne era stato segnato nemmeno io, dalla terza in poi anche l’attacco, vero tallone d’Achille fino a quel momento, ha trovato la quadratura giusta. Solo con la Svizzera il tridente è risultato carente, ma c’è da dire anche che Petkovic l’aveva preparata bene con raddoppi continui sui portatori di palla. Anche contro l’Italia saranno riconfermati Morata, al centro, Ferran Torres a destra e Sarabia a sinistra. Nessun campione vero, ma quando devono trovarsi in mezzo al campo lo sanno fare benissimo. Il tanto contestato tiki-taka ha trovato la sua ragione: 70-80% di possesso palla. Toglierla dai loro piedi sarà difficile e questo può risultare un fattore a loro vantaggio, soprattutto nel caso il match dovesse pendere favorevolmente dalla loro parte.