Euro 2020, tre azzurri nel miglior undici del torneo

miglior undici

Photo Andrea Staccioli / Insidefoto andreaxstaccioli

La Uefa ha comunicato il miglior undici dell’Europeo appena trascorso. Tre azzurri ne fanno parte. Si tratta di Gianluigi Donnarumma – nominato anche miglior giocatore in assoluto della competizione – il capitano Giorgio Chiellini e Federico Chiesa. Tre rappresentanti anche per la finalista Inghilterra, a dimostrazione di un torneo comunque positivo per la nazionale di Southgate.

Ecco, ruolo per ruolo la “squadra” di questo Euro 2020, schierata seguendo un ideale 4-2-3-1:

Portiere

Gianluigi Donnarumma (Italia) – Autentico protagonista nell’arco di tutto l’Europeo. Prime partite con poco lavoro da svolgere poi decisivo ai rigori con la Spagna e in finale con l’Inghilterra. Con la sua parata decisiva sul rigore di Saka consegna il trofeo all’Italia. 3 gol subiti senza colpe, 5 su 5 le sfide vinte ai rigori in carriera. Era alla prima grande competizione internazionale, ma non ha mai tremato. Uomo ragno.

Difensori

Harry Maguire (Inghilterra) – Anello forte della difesa inglese, rendimento alto e leadership sempre garantita. Se l’Inghilterra ha chiuso come miglior difesa del torneo con soli 2 gol subiti il merito è molto suo. Tradito dai compagni ai rigori, aveva segnato il proprio con grande autorità. Colonna.

Giorgio Chiellini (Italia) – Capitano e difensore insuperabile di un gruppo granitico. In molti l’avevano considerato troppo anziano calcisticamente, smentisce invece tutti con il solito mestiere, esperienza e leadership a livelli massimi. Rifiata dopo il guaio fisico con la Svizzera per poi arrivare lucido e integro dai quarti in poi. Alza il trofeo che cercava con la Nazionale suggellando una carriera già piena di trionfi. Gigante.

Luke Shaw (Inghilterra) – Autentica sorpresa di questo Europeo, cresciuto tatticamente e a livello caratteriale. Stantuffo sinistro dell’Inghilterra che aveva spaventato l’Italia con il suo gol nell’avvio della finale. Sicuro in difesa e piede caldo con 2 preziosi assist serviti. Pendolino.

Joakim Maehle (Danimarca) – L’esterno dell’Atalanta grande protagonista con la sua Danimarca semifinalista. Non smette mai di correre, difendere ed attaccare. Serve assist con continuità e si rivela un’autentica spina nel fianco di qualsiasi avversaria. Segna anche un gol. Inesauribile.

Centrocampisti

Granit Xhaka (Svizzera) – Il mediano della Svizzera, grande obiettivo della Roma di Mourinho, ha giocato un Europeo da leader e trascinatore di una Svizzera, eliminata soltanto ai rigori ai quarti dalla Spagna. Fisicità, presenza e carisma sempre garantiti. Granitico.

Paul Pogba (Francia) – Discontinuo a Manchester, superlativo con la Francia. Non si dimentica di essere Campione del mondo in carica e sfoggia un rendimento super nonostante l’eliminazione prematura dei transalpini. Segna uno dei gol del torneo alla Svizzera, sforna assist e giocate a ripetizione. Ritrovato.

Attaccanti:

Raheem Sterling (Inghilterra) – Inizialmente discusso, si accende subito all’inizio della competizione e trascina l’Inghilterra con gol e assist. Le sue accelerate palla al piede spaccano le difese. Segna tutti i primi tre gol inglesi del torneo e mostra una grande intesa con il collega di reparto Kane. Imprendibile.

Federico Chiesa (Italia) – Parte dalla panchina il suo Europeo che prende il volo dopo il gol all’Austria negli ottavi di finale. Diventa indispensabile, segna alla Spagna in semifinale. Esce soltanto dopo aver speso tutto ed essere stato, per lunghi periodi, il vero attaccante azzurro, spendendo la sua corsa per tutto il campo. Scatenato.

Kasper Dolberg (Danimarca) – Punta di diamante danese, sfoggia tecnica e senso del gol. 3 gol nel suo Europeo su 5 tiri in porta totali. Corona al meglio il lavoro dei compagni e si inchina solo alla difesa inglese in semifinale. Sorpresa.

Cristiano Ronaldo (Portogallo) – Anche in un Europeo finito agli ottavi, guida il Portogallo nel difficile Girone F e riesce a mettere la firma su 5 gol totali (e un assist) chiudendo come capocannoniere del torneo, alla pari con il ceco Schick. Irriducibile.