FIGC, gli aiuti chiesti al Governo per il rilancio del calcio

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(Photo: POOL ANSA/Fabio Frustaci/LaPresse)

Primi spiragli di normalità, tra incertezze e preoccupazioni su un futuro, più che mai, reso incerto dalla pandemia che ha cambiato la vita della collettività. Anche il calcio, inevitabilmente, ne ha pagato le pesanti conseguenze. Proprio il calcio italiano prova a ripartire e, in tal senso, nei prossimi giorni i vertici rappresentati da FIGC e Lega Serie A, sono pronti a portare un nutrito dossier di richieste al Governo per garantire un vero e proprio rilancio. Lo riferisce La Gazzetta dello Sport, ripresa e analizzata minuziosamente dalla redazione di Calcio E Finanza.


BRACCIO DI FERRO SUGLI STADI – È uno dei temi maggiormente discussi. Riapertura degli impianti sportivi, mediante la campagna vaccinale e, consequenzialmente, l’imminente introduzione del Green Pass. La prima proposta di riapertura al 50% non piace ai club e ai vertici del calcio italiano. Viene messo in evidenza come, con il metro di distanziamento, non si andrebbe oltre all’ingresso del 25-30% della capienza complessiva. FIGC e Lega Serie A continuano a spingere per il 100%, con accesso consentito solo a chi ha completato il ciclo vaccinale e, pertanto, dispone di Green Pass.


ACCORGIMENTI FISCALI – Un’altra partita importante si giocherà sul tema delle imposte da versare all’erario da parte dei club. In assenza di fondi distribuiti tra le società, i vertici del calcio italiano chiedono una dilazione dei versamenti tributari. Nello specifico, si va verso la richiesta di rinvio dell’Irpef per tre anni.


DECRETO DIGNITÁ E SPONSORIZZAZIONI – La Gazzetta dello Sport parla anche della questione relativa alle sponsorizzazioni legate alle società di scommesse. Queste furono vietate nel Decreto Dignità del 2019. Ora si chiederà di ripristinarle, quantomeno in via provvisoria per garantire un importante flusso in entrata ai club.