FIGC, Gravina: “Ai giovani talenti dobbiamo dare modo di essere campioni”

Gravina Giovani

(Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Dopo il mancato approdo dell’Italia al Mondiale in Qatar, neanche a dirlo, si sono aperti ampi dibattiti sul funzionamento del sistema calcio, con un particolare focus sui settori giovani e la crescita dei talenti in Italia. In occasione di una conferenza stampa sulle politiche di valorizzazione dei giovani, tenutasi a Roma, ha parlato il presidente federale Gabriele Gravina. Ecco quanto affermato.

Valorizzazione dei giovani, le parole del presidente FIGC Gravina

Gravina Giovani
(Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Farebbe piacere che altre componenti potessero avere la possibilità di presentare anche le loro statistiche affinché si possa oliare il tutto e se ci sono margini di miglioramento attraverso una progettualità produttiva del sistema. Sono dati significativi. Complimenti alla Lega di B per questa sensibilità per la disponibilità a incrementare questo dato all’utilizzo dei giovani con l’auspicio che con la crescita dei numeri ci sia anche maggiore qualità. Un dato significativo è quello legato alla Primavera, il 90% di italiani è un dato importante e va estrapolato anche all’interno di altre componenti.

Una riflessione che dobbiamo fare tutti è che sento parlare di rivoluzione, ma bisogna parlare di evoluzione. Non è pensabile che dall’11 luglio al 24 marzo tutto il lavoro osannato dalla Figc debba essere accantonato e ricominciare da capo. C’è un errore di valutazione. Stranamente mentre stavamo cercando di rimarginare a seguito , il 29 di marzo tutta la filiera azzurra dalla u16 alla u21 dimostra a livello internazionale risultati incredibili.

Tutto questo non può azzerare l’attività che stiamo facendo. Starei attento nell’azzerare quanto fatto. Pensavamo di aver risolto un problema con una grande vittoria, l’under 21 però non centra dal 2008 un’Olimpiade. Ai grandi talenti dobbiamo fornire una possibilità di diventare campioni. E’ vero, ci manca il risultato importante nelle nazionali giovanili, ma stiamo producendo dei talenti che stranamente quelle opportunità hanno per avere campioni improvvisamente sfumano. Perché all’interno delle giovanili quei 5-6 giocatori talenti importanti improvvisamente si perdono quando devono fare il grande salto di qualità? Noi abbiamo un impegno incredibile a livello di settore di base, ma diventano campioni non utilizzati. Assumeremo delle decisioni

Cominciamo a partire dalle scuole calcio ma anche nei luoghi della cultura. Migliore formazione dei formatori, facciamoli divertire i bambini. Non esasperiamoli, diamogli un po’ di tecnica. I bambini vogliono giocare a calcio, non deve essere legato all’immobilismo tattico. Ultimamente ho visto che è una pratica diffusa attaccarmi, non sono un folle. Capisco che il risultato sportivo non dipende solo dal giocare meno in piazza o dalla scarsa diffusione nelle scuole. Ci sono tanti altri problemi che dipendono dall’indirizzo politico che dobbiamo dare”.