Quando a nemmeno 20 anni il tuo contratto ha una clausola da 126 milioni di euro che pagano fino all’ultimo centesimo, si creano aspettative su di te più grandi di quelle che forse puoi, per il momento, rispettare.

Joao Felix, poco più di un anno fa, approda all’Atletico Madrid fra nasi storti per la cifra spesa e un grande, enorme, travolgente entusiasmo da parte di una tifoseria che voleva più che altro colmare la ferita, profonda, lasciata da quello che è stato il cuore rojiblanco per cinque anni: Antoine Griezmann.

Si, perché per quanto se ne dica, Joao Felix è stato comprato proprio per quello, per sostiture ‘le Petit Diable’ che ogni tifoso colchoneros aveva nel cuore.
Prende subito la maglia numero 7 e alla prima partita titolare fa scintille. E’ un’amichevole, certo, ma è pur sempre il derby di Madrid ed amichevole o no, non sarà mai una partita come tutte le altre.

In quel derby giocato in New Jersey, Joao Felix devasta la difesa del Real Madrid. Lo acclamano, lo esaltano.

I titoli sui giornali spagnoli, e non solo, sono tutti per lui.
Pagine e pagine che parlano di questo talento che ha fatto dimenticare Griezmann con uno schiocco di dita.
Simeone però, comprendendo bene la situazione e quanto possa sfuggire di mano in un attimo, placa l’entusiasmo: “Sta lavorando molto bene, ma deve ancora assimilare molte delle mie richieste.”

L’inizio della Liga è promettente, insomma, il talento c’è, è innegabile.

A Ottobre però cominciano i primi infortuni, quello alla caviglia in particolare gli darà problemi ripresentandosi anche a Febbraio e nel post lockdown. E, così come è stato portato in cima, viene trascinato giù.

Critiche troppo severe, i giornali che lo elogiavano ora lo affossano, in un sondaggio finisce in cima ai peggiori acquisti della Liga. Conclusioni anche troppo pesanti perché il portoghese,  quando è in campo, dimostra di saper fare la differenza.

Le critiche sono state parecchie anche nelle partite con il Portogallo, dove inizialmente ha faticato a lasciare il segno.

Ieri sera però, finalmente, è arrivato il primo gol in nazionale. E che gol!

Ma non solo quello. E’ arrivato molto altro. Per tutta la sua partita fa letteralmente impazzire i pilastri della difesa croata, Lovren e Vida. Con la sua dinamicità ha permesso agli altri giocatori di avere grandi spazi.
Una traversa colpita al 23′ e finalmente, al 70′ minuto, il momento che aspetta dal 5 Maggio 2019, giorno del debutto con la nazionale: il primo gol con la maglia del Portogallo. Una palla al limite dell’area ricevuta da Bernardo Silva e un tiro che il portiere croato, Livakovic, riesce solo a sfiorare ma non a fermare.

Il talento del classe ’99 c’è, è puro ed è innegabile, serve solo un po’ di tempo, quello che al giorno d’oggi tendiamo a non dare, soprattutto se si tratta di ragazzi giovani.