Fiorentina, Cabral si racconta: “Ecco cosa devo fare per essere un top”

cabral fiorentina

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Arthur Cabral è una delle rivelazioni di questa super seconda parte di stagione della Fiorentina. Il brasiliano si è preso l’attacco viola e non vuole più fermarsi. Attraverso un’intervista a Cronache di Spogliatoio ha raccontato il suo arrivo a Firenze e i suoi miglioramenti. Ecco una parte delle sue dichiarazioni.

Cabral, dall’arrivo a Firenze ai miglioramenti con la Fiorentina

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(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Ecco le parole di Arthur Cabral: “Mi chiamò la Fiorentina. E fin dal primo giorno, ho trovato un ambiente più simile a casa mia. All’inizio ci ho messo un po’ per ingranare. Il mister non molla mai: Italiano è un motivatore intenso, un allenatore che urla sempre e che vuole concentrazione. Mi ha insegnato che non devo mai perdere il focus su quello che sto facendo: fin dal riscaldamento inizia ad urlare per farci rimanere sul pezzo e concentrati. Mi ha detto che devo farlo se voglio essere un top. Questo passaggio mentale è uno di quelli che hanno fatto la differenza per la mia esplosione a Firenze. Ora le persone mi fermano per strada: “Arthur! Dai che devi segnare eh!”. Ogni giorno qualcuno mi affianca con la macchina per dirmi che dobbiamo vincere, o anche solo per farmi i complimenti. È davvero bello. Il gol è il momento più bello del calcio e merita di essere celebrato. Dopo quella sul VAR che ho fatto contro il Braga la gente ha iniziato a scrivermi: “Arthur sei il numero uno! L’esultanza meglio del gol!”. Il calcio è allegria, per questo improvviso i balletti con Igor e Dodô. Anche in palestra, dove però non spingo come il mio amico Igor: io ho la genetica dalla mia parte, sono fortunato, mi basta poco. Pure in campo cerco di portare felicità, pure con i difensori avversari. A volte trovo qualcuno un po’ più serioso…”.