Fiorentina, Kokorin si presenta: “Apro una nuova pagina qui a Firenze”

Durante il Rinascimento, alla corte dei Medici arrivavano pittori, scultori, architetti, filosofi e poeti per far conoscere al mondo intero la potenza di Firenze. Adesso i tempi sono cambiati e i fiorentini, come anche i ferraresi e gli urbinati, si accontentano dell’arrivo di grandi calciatori.

Oggi, nel capoluogo toscano, è stato presentato Aleksandr Kokorin, un attaccante di movimento, abile nel gioco palla a terra, il quale ha messo subito in guardia gli avversari: “Sarò un bad boy.”

Pensa che la Fiorentina possa essere la svolta decisiva della sua carriera?

“Per quanto riguarda il mio arrivo sono molto felice perché so cosa significa la Fiorentina, è una squadra con una grandissima storia. Penso di poter dare molto a questa squadra per le mie qualità”.

Qual è il suo sogno con la Fiorentina?
“Ovviamente sogno come tutti i calciatori. Voglio vincere con la mia squadra e portare gioie ai tifosi”.

Ha parlato con Capello prima di arrivare alla Fiorentina?
“Hanno scritto molto in Russia sia in Italia di questo mio passaggio e del contatto con Capello. Sono orgoglioso di essere nominato da un tecnico di questo livello e sono contento che mi abbia chiamato in Nazionale. Lo ringrazio per le buone parole espresse con i media e con i dirigenti. Credo che abbia anche aiutato l’opinione del ct e dei dirigenti della Fiorentina”.

C’è un giocatore che stima particolarmente nel calcio italiano?
“Io guardo da sempre il calcio italiano. Mi piacciono gli attaccanti come Ibrahimovic che è bravissimo nonostante l’età. Guardo anche Ronaldo e le loro statistiche”.

Mancini ha detto che avrebbe potuto giocare anche nel Real, oggi che tipo di giocatore si sente? Pensa di doversi scrollare di dosso qualche etichetta extra calcio?
“Continuerò a ringraziare i miei allenatori. Sono stato fortunato di avere due guru del calcio italiano come loro. A parte Capello, anche Mancini mi ha allenato a lungo e sono grato di questo. Mi auguro che queste mie qualità cancellino gli sbagli che ho fatto in passato”.

Cosa si sente di poter dare alla Fiorentina e se è pronto a scrollarsi l’etichetta di bad boy?
“Quello che è successo in patria è stato un episodio brutto per cui ho già pagato. Mi ha permesso di promettere di non fare più questo tipo di sbagli. Ho chiuso una pagina in patria e ne ho aperta una nuova qui a Firenze. Io spero di dimostrare di essere un bad boy sul campo e non nella vita privata dove mi godo la mia famiglia. Sarò un bad boy sul campo e non fuori”.

Qual è il suo punto di forza anche a livello tattico?
“Voglio assicurarvi che abbiamo iniziato a lavorare i primi di gennaio e quindi sto bene a livello atletico. Io sono un attaccante e la mia posizione è questa, fare gol. Lavoro anche per la squadra e sono uno a cui piace fare il lavoro sporco per la squadra”.

Cosa le ha spiegato la Fiorentina riguardo al progetto del club in vista dei prossimi anni?
“Ringrazio i dirigenti che mi hanno offerto un contratto così importante qui da voi. Ringrazio tantissimo per la fiducia. Anche se gli importi sono più bassi io ho accettato molto volentieri perché mi hanno dato grande fiducia”.

Quando ha avvertito che fosse il momento di cambiare e che ruolo ha avuto la famiglia in questo cambiamento?
“Io ero in ritiro con la mia ex squadra quando lo Spartak mi ha parlato dell’interesse da parte della Fiorentina. Mi hanno fatto valutare questa proposta e quindi abbiamo parlato circa 5 ore con la famiglia ed è arrivato il sì”.

Il suo passato pesa sulla sua carriera?
“Io ho pagato tantissimo per il mio sbaglio ed è stato molto duro. Voglio chiudere quella pagina e aprire una nuova vita con la Fiorentina e con il calcio italiano”

Ha già parlato con la squadra e c’è qualcuno che l’ha impressionata in queste prime ore?
“Nel mio paese ci sono sempre le frontiere chiuse ed arrivare qui è stato complicato anche solo arrivare in Italia. Ho effettuato lunghissime visite e questo è dovuto alla tragedia che ha colpito Astori. Sono stato ben ricevuto dai miei compagni e so che mi aiuteranno in tutto”.

C’è una richiesta di Prandelli in particolare e se c’è qualcosa che l’ha colpita in particolare nel presidente Commisso?
“Non ho ancora cenato col presidente. MI ha fatto molto piacere quando ho parlato col mister, è stato fondamentale confrontarsi con lui. Mi ha detto che lui mi voleva fortemente e che lasciava tutto in mano ai dirigenti per la chiusura della trattativa. Spero di meritarmi una cena col presidente a suon di gol”.