Fiorentina, Prandelli: “La squadra sta bene, Vlahovic è motivato”

Prandelli Fiorentina

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Il tecnico della Fiorentina Cesare Prandelli ha parlato alla vigilia della partita contro il Milan.

Ecco le sue parole:

Sul Milan: Il Milan è una squadra che ha consolidato in questi mesi un gioco e una identità ben precisa, ma noi ci siamo.”

Sulle dichiarazioni di Vlahovic: “Stiamo lavorando ancora per migliorare certi dettagli, il gruppo è unito e consapevole. Le parole di Dusan sono importanti, si rende conto che grazie alla squadra può riuscire ad avere meno responsabilità.”

Riguardo un possibile sassolino da togliersi dopo Benevento: “No, ma non avevo mai provato la sensazione di coinvolgimento così importante nella mia carriera. Ero solo stanco nel post gara, perché sono emotivamente coinvolto. Ogni decisione è un peso, ma devo farlo diventare un peso positivo.”

Sull’eliminazione del Milan che può influire: Sicuramente saranno arrabbiati, ho grande rispetto per la squadra e per l’allenatore. Se loro sono delusi, noi siamo altrettanto arrabbiati per come si sta evolvendo questo campionato: mi auguro di poter rimanere in partita fino alla fine.”

Sulla settimana di Vlahovic: “Con Dusan si parla tutti i giorni, adesso è un momento molto delicato per lui. Si aspettano da lui qualsiasi giocata, deve continuare a giocare con semplicità. Ora devi spingerlo fuori dal campo, perché vorrebbe rimanerci per tante ore. Lo sto trovando sereno e motivato, penso sia una pressione che può riuscire a sopportare.”

Riguardo la condizione fisica della squadra: Sta bene, abbiamo lavorato alzando l’intensità degli allenamenti e tutti hanno risposto bene. Ieri Biraghi ha recuperato, vediamo se ripete lo stesso tipo di allenamento e credo sia disponibile. Amrabat ha avuto un problema alla schiena, un po’ più delicato, e dopo l’allenamento di oggi, in gruppo, si deciderà.”

Sul rischio rilassamento: “Sarebbe un peccato non ripetere la prestazione, da un punto di vista dell’intensità e dell’ordine. Non penso ci sia un abbassamento di tensione, domani ci sarà da soffrire ma bisogna farlo ordinati e non prendere contropiede senza equilibrio. Dobbiamo dare fastidio al Milan quando abbiamo la palla.”

Su Bonaventura: “Si sta allenando bene, mi auguro che possa ripetere le prestazioni delle ultime gare.”

Riguardo la crescita di Pulgar: “Il merito del recupero è solo suo, ha sofferto molto il post Covid. È un ragazzo molto sensibile e introverso: si è convinto che doveva cercare di fare di più, lo sta facendo bene, con personalità e determinazione.”

Sul salto mentale nel 2021: Col Benevento siamo andati un po’ in difficoltà e ho preferito cambiare sistema di gioco mettendo un centrocampista in più e da lì abbiamo fatto molto meglio. Ci stiamo allenando per passare eventualmente a una difesa a quattro, quindi non ci sarà niente di nuovo se tra qualche partita lo faremo.”

Sulle voci di scontro con un giocatore: No e nessun giocatore si deve permettere di contestare le scelte dell’allenatore. Chi gioca e chi no deve mantenere sempre entusiasmo perché abbiamo dimostrato di dare disponibilità anche agli altri. Non c’è stato, ripeto, alcun tipo di situazione così negativa.”

Riguardo Eysseric: “Tante volte sono le motivazioni che hai dentro. Quando sono arrivato era ai margini ma si allenava bene e mi chiedevo come, con le sue qualità, non si fosse ancora messo in discussione. Lo ha fatto, non era facile dopo tanti mesi di panchina o tribuna. Abbiamo recuperato un giocatore importante.”

Su Kouamé: “Ha avuto un problema che sembrava piccolo, l’abbiamo risolto ma non è al cento per cento. Voglio capire anche la sua condizione oggi.”

Su Ibrahimovic: “Sulle qualità tecniche parla la sua carriera. Penso sia un esempio unico dove un giocatore arriva con la mentalità di sovvertire una situazione: questo ha fatto e questo vuol dire essere leader. Anche se hai dei giocatori di grande qualità non è facile determinare in quel ruolo.”

Riguardo questa Fiorentina un po’ più sua: “Quando si parla di gioco si parla di filosofia, di un certo tipo di mentalità. Nel momento che subentri devi capire le caratteristiche dei giocatori e cercare di sfruttarle al massimo: sto cercando di farlo e in certi momenti la squadra gioca anche un buon calcio, adattato però ai giocatori che ho. Trainante è stato non soltanto motivare i giocatori ma anche metterli nel ruolo giusto per poter dare il massimo.”